Austria, niente riapertura delle frontiere «Valuteremo la prossima settimana» Ipotesi via libera solo da alcune regioni

Niente fa fare, Vienna continua a prendere tempo sull’apertura del confine verso l’Italia, malgrado Roma abbia apertu le frontiere a tutti i cittadini Ue fin da oggi.
Se altri confini austriaci sono dunque già transitabili senza problemi, per il Brennero resta la chiusura anti-covid, contestata da molti, non senza accuse a Vienna di voler approfittare della situazione per fare un po’ di dumping turistico danneggiando l’immagine dell’Italia.

Il trend di progressivo rientro del rischio epidemico, a quanto pare non è considerato suffificiente per annunciare fin da oggi l’allineamento alla riaperture che nell’area Ue sembrano ormai quasi certe per il 15 giugno, almeno per quanto riguarda i paesi principali, come Italia, Germania e Francia.

Il governo austriaco stamattina, quando molti - specie in Trentino Alto Adige - si aspettavano la data della riapertura, ha solo annunciato che la settimana prossima effettuerà una nuova valutazione in merito a una possibile apertura verso l’Italia, ha annunciato Schallenberg.

«Vediamo - ha aggiunto - che la situazione in Italia è molto migliorata e che alcune regioni, come l’Alto Adige, hanno buoni dati covid».

Vienna valuterà perciò «seriamente» la proposta di Bolzano di consentire viaggi in alcune regioni italiane. Un dispositivo, però, che presenterebbe non poche complicazioni nell'attuazione concreta.
«L’obiettivo resta l’apertura verso l’Italia, appena i dati lo consentiranno», ha concluso il ministro.

Anche il presidente veneto, Luca Zaia, aveva esortato Vienna ad accelerare, ricordando i rapporti stretti con il vicino Paese alpino, che confina con la provincia di Belluno.

Per parte sua, il governatore tirolese Günther Platter (Övp) immagina la libera circolazione con l’Italia limitata a certe regioni. «L’apertura al Brennero non deve necessariamente dire che ci si possa spostare liberamente in tutt’Italia», così Platter alla Tiroler Tageszeitung, il quotidiano di Innsbruck. Per Platter, però, la libera circolazione con l’Alto Adige dev’essere ristabilita non oltre il 15 giugno. Nelle scorse settimane Platter si era accordato in tal senso con i suoi colleghi di Alto Adige e Trentino. «Come presidente dell’Euregio auspico che le frontiere al Brennero, in Alto Adige e a Nauders vengano aperte al massimo entro il 15 giugno», ha sottolineato il governatore.

Dopo che Vienna ha preso tempo per la riapertura dei propri confini con l’Italia, con grande disappunto da parte dell’Alto Adige, ora sembra che qualcosa si muova. Dalle consultazioni dei vari ministri antecedenti ad una decisione in merito oggi è emerso che le frontiere con l’Italia potrebbero essere riaperte in modo selettivo e che per esempio regioni come la Lombardia con ancora un alto numero di contagi, potrebbero essere escluse.

Anche Platter nell’intervista si è riferito esplicitamente alla regione lombarda. «Quel che conta è la valutazione dello sviluppo epidemiologico, per poter dare il via libera ai viaggi, perchè la salute è quel che primariamente conta», così Platter.
Attualmente che si reca in Austria deve rispettare una quarantena di 15 giorni a meno che non si presenti al confine con un Covid-Test negativo.

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