Scuola, varato il protocollo trentino Petizione con 6 mila firme «Rimettete al centro i bambini»

Sono state approvate questa mattina senza la presenza dei rappresentanti dell’Inail le linee guida sulla salute e la sicurezza per la riapertura delle scuole e dei servizi educativi nella fascia 0-6 in Trentino.

La Provincia vorrebbe riaperture già l'8 giugno ma la gran parte delle scuole ha già fatto sapere che non riuscirà ad adeguarsi in tempo per quella data. Probabilmente molti asili e materne apriranno una settimana più tardi.

La Cgil si è astenuta «su tutte le linee guida di settore che non hanno visto la partecipazione al tavolo di Inail», chiarisce Manuela Faggioni, segretaria organizzativa del sindacato trentino.

«Restano alcune perplessità, tra cui la più significativa è quella legata al numero di insegnanti per bambino . La nostra proposta era quella di un rapporto più basso, fino uno ad cinque. La Provincia ha proposto uno a dieci. C’è stato comunque un passo avanti con la formulazione di due insegnanti per sezione di massimo dieci bambini, con almeno il 60 per cento dell’orario in compresenza», afferma la segretaria provinciale della Flc del Trentino, Cinzia Mazzacca.  Al tavolo è stata anche condivisa la sollecitazione arrivata dalle organizzazioni sindacali sulla necessità di formare e informare in modo adeguato tutto il personale e le famiglie prima del rientro in aula dei bambini.

Frattanto, ha raggiunto le 6.000 firme la petizione popolare depositata questa mattina a palazzo Trentini, sede del Consiglio provinciale. Il documento consegnato al presidente, Walter Kaswalder, guarda al prossimo anno scolastico ed educativo, chiedendo di non permettere la preminenza assoluta delle misure di precauzione sanitaria rispetto alle esigenze psichiche dei cittadini più piccoli.

La prima firmataria - Chiara Agostini, insegnante di Valle Laghi - ha spiegato cosa si chiede alla Provincia autonoma: la creazione di un tavolo di lavoro, che coinvolga il comitato stesso ed esperti in pedagogia; l’avvio di progetti sperimentali sulla base di un patto di corresponsabilità scuola-famiglia; la concessione di piena autonomia agli Istituti comprensivi circa l’avvio di sperimentazioni di nuovi paradigmi educativi con il benessere del bambino al centro, in una visione che preveda anche il rapporto con la natura quale fonte di apprendimento.

Si chiede un riscontro entro il 30 giugno prossimo e sul punto il presidente Kaswalder ha assicurato che assegnerà la petizione alla V Commissione consiliare.

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