Pronto soccorso, non si trovano medici Più spazio ai liberi professionisti Assunto anche un pensionato

di Patrizia Todesco

Trovare professionisti da assumere al Pronto Soccorso e a Trentino Emergenza sembra essere un’impresa sempre più difficile e così aumenta il numero di liberi professionisti e il monte ore complessivo che viene loro richiesto.

Non solo: in una recente delibera è stato deciso di conferire l’incarico anche un ex primario in pensione. La sua posizione era stata “congelata” per qualche mese. «È prevista la possibilità di valutare il conferimento» era stato scritto in ben due delibere precedenti. Poi, visto l’elevato bisogno di professionisti, «è stato deciso di conferire l’incarico». A lavorare in Trentino sarà così l’ex primario del Pronto soccorso San Martino di Belluno, Giovanni Gouigoux. Ovviamente il suo compenso è più alto di quello degli altri libero professionisti. Sarà di 68 euro all’ora, 816 ogni turno di 12 ore. Gli altri compensi oscillano tra i 47 e i 55 euro all’ora.

Negli ultimi mesi è poi aumentato anche il monte ore assegnato ai liberi professionisti. «Considerate le ineludibili esigenze assistenziali il Direttore del Servizio Ospedaliero Provinciale ha ritenuto opportuno chiedere ulteriori 50 turni mensili di 12 ore ad integrazione dei 100 già previsti. Quindi tutti i libero professionisti incaricati con l’ultima delibera e con le precedenti saranno tenuti allo svolgimento in solido di un massimo di 150 turni mensili di 12 ore. Tradotto in ore significa 1.800 ore anziché 1.200 come inizialmente previsto».

Nell’aprile del 2019 erano stati conferiti quattro incarichi ma solo uno aveva iniziato l’attività in quanto gli altri tre avevano dato disponibilità eventualmente per ottobre. In seguito l’incarico era stato dato ad altri otto professionsiti, ma anche questo numero non è stato sufficiente a coprire i bisogni e così si è proceduto alla recente selezione con i quattro professionisti, tra cui anche il primario, che prenderanno servizio dal primo agosto fino all’8 giugno 2020.

Andranno a supportare il lavoro dei dipendenti delle aree integrate di medicina e Pronto soccorso e se necessario anche le attività di pronto soccorso degli ospedali di Trento e Rovereto nonché dell’unità operativa di Trentino Emergenza. «Non sono grandi numeri - assicura il direttore Bordon - . Durante i mesi estivi vanno comunque garantite le ferie e i riposi ai dipedenti e quindi è necessario ricorrere anche ai liberi professionisti per coprire i “buchi” che si creano nei turni».

Di certo si tratta di professionisti che ottengono una retribuzione notevolmente superiore a quella dei dipendenti: «Ma sono anche meno tutelati», sottolinea Bordon evidenziando che l’Azienda sanitaria è invece stata tra le prime realtà ad “assumere” uno specializzando così come consentito dalla nuova normativa e anche al concorso per i ginecologi questa nuova opportunità, prevista dalla finanziaria 2019, è stata accolta da molti nuovi giovani professionisti tanto che, al nuovo concorso per ginecologi, c’è una sola domanda di ginecologi già specializzati e una decina di specializzandi che termineranno il loro percorso formativo nei prossimi mesi. «In questo modo possiamo andare ad intercettare giovani medici che anzichè aspettare di conseguire la specializzazione e poi partecipare ai concorsi, possono farlo prima e poi firmare un contratto a tempo indeterminato appena lo diventano. Così abbiamo già fatto con un medico di patologia clinica e ora ci sono parecchie domande di specializzandi per ginecologia. In questo l’ufficio personale dell’Azienda è avanti rispetto ad altre realtà italiane».

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