Altri 17 migranti morti nel Mediterraneo

Diciassette corpi sono stati recuperati ieri dalla nave Fenice della marina militare. Lo rende noto la guardia vostiera riferendo delle operazioni svolte ieri al largo delle coste libiche. Sono state complessivamente 22 le operazioni di soccorso effettuate nella giornata di ieri, al largo delle coste libiche, sotto il coordinamento del Centro nazionale di soccorso della guardia costiera. È di 4.243 il numero dei migranti tratti in salvo da 9 barconi e 13 gommoni. Da uno di questi ultimi la nave Fenice della marina militare ha recuperato, come detto, 17 vittime.
Nelle operazioni sono state impegnate anche navi della guardia di finanza, delle marine militari irlandese e tedesca, delle unità inquadrate nel dispositivo Triton e alcuni mercantili.

L'ennesima tragedia giunge all'indomani dell'annuncio dell'apertura di una base operativa di Frontex a Catania, destinata a tradurre in pratica, insieme al piano per la redistribuzione dei flussi e ad altre misure, un maggior coinvolgimento dell'Unione Europea nel far fronte alle fughe da guerre e povertà. Ed è di ieri l'accorato appello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
«Troppi morti» ci sono voluti per risvegliare almeno un po' la «coscienza collettiva» di un'Europa che stenta ancora a comprendere come quello dell'immigrazione sia ormai «un dramma epocale» che rischia di far smarrire gli ideali fondanti dell'Unione, ha detto ieri a Londra, ponendo la questione al centro di un discorso di impronta fortemente europeista. In cui ha espresso "grande rammarico" per "il ritardo con cui la macchina europea si è messa in moto" sulla tragedia dei migranti. «Troppi morti, purtroppo - aveva concluso - sono stati necessari per risvegliare la nostra coscienza collettiva».

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