Montagna / L’appello

Marmolada, Guido Trevisan: «Per il rifugio Pian dei Fiacconi andato distrutto nessun aiuto provinciale»

Il rifugista trentino, attuale gestore del rifugio Caldenave, ha scritto ai quotidiani trentini a tre anni dalla valanga che distrusse l’esercizio a quota 2.626 metri. Numerose le domande rivolte alla Provincia, tra cui: «Perché mai è stato riconosciuto lo stato di calamità naturale?»

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Venerdì 15 dicembre, a tre anni esatti dalla distruzione del rifugio Pian dei Fiacconi in Marmolada causata da una valanga, Guido Trevisan, l’allora gestore dell’esercizio ed attualmente alla guida del rifugio Caldenave ha raccolto in una lettera indirizzata ai quotidiani trentini le sue perplessità in merito all’operato della Provincia Autonoma di Trento.

«Gentile direttore, si dice che la forza delle istituzioni si vede nel momento del bisogno. In vent'anni di attività al rifugio Pian dei Fiacconi in Marmolada non ho mai avuto bisogno, poi tre anni fa, il 15 dicembre 2020 una valanga di grosse dimensioni ha distrutto il mio rifugio e si è portata via con sé 20 anni di vita - ha scritto Trevisan - ad oggi dalla Provincia non solo non ho avuto alcun aiuto/supporto/indennizzo ma non ho avuto nemmeno una risposta, una mail, una telefonata, l'assenza totale!».

«Tant'è che mi domando se tali istituzioni esistano veramente o siano solo di facciata elettorale. In particolare ho parlato con l'assessore Tonina (8 marzo 2021), con il consigliere provinciale Guglielmi (in più occasioni), con il dirigente generale della protezione civile De Col (16 settembre 2021). Di recente, il 29 novembre 2023, all'assemblea annuale dei rifugi del Trentino ho ricordato all'assessore Failoni (già incontrato il 17 giugno 2021) che si sono dimenticati di me e del Rifugio Pian Dei Fiacconi. Mi è stato promesso in quella sede, pubblicamente, che una risposta sarebbe arrivata «per la settimana prossima».

«Ad oggi non ho ancora sentito nessuno - ha sottolineato il rifugista - con questa lettera provo a fare un appello pubblico ai vari interlocutori già citati dell'amministrazione provinciale, che era al governo al tempo dei fatti nonché amministrazione uscente, sperando di avere una risposta: Per quale motivo non è mai stato riconosciuto lo stato di calamità naturale in un evento così catastrofico? Per quale motivo non ho mai avuto una risposta alle mie richieste? Perché per accadimenti simili alla valanga al Pian dei Fiacconi sono state fatte scelte politiche con leggi e deliberazioni ad-hoc?»

«Di seguito ne riporto alcune: calamità connessa a fenomeni valanghivi nella stagione invernale 2013-2014 deliberazione n. 470 del 28 marzo 2014; specifiche misure di sostegno per i danni causati dall'evento calamitoso che ha duramente colpito la zona di Dimaro-Folgarida a seguito dell'esondazione del Rio Rotian nel 2018 con relative delibere. In particolare l'indennizzo di "Dolomiti Camping Village & Wellness Resort"; deliberazione per la concessione di contributi e indennizzi alle imprese toccate dalle due calamità in Val di Fassa: crollo di un'importante porzione del ghiacciaio della Marmolada, 3 luglio 2022, e il nubifragio che si è abbattuto invece sull'Alta Val di Fassa il 5 agosto 2022, che ha causato diversi danni nei territori comunali di San Giovanni di Fassa-Sèn Jan, Campitello di Fassa e Mazzin».

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