Montagna / Il caso

«Aperitrekking» al bivacco Vigolana, l'ira della Sat contro l'Apt di Folgaria: «E’ di nostra proprietà, non ci avete consultati, iniziativa inopportuna»

Il 24 giugno la «scampagnata» con drink. Peccato che la struttura sia del sodalizio, non interpellato. «E’ un bivacco, c’è un regolamento sull’utilizzo, e la cosa non è coerente con lo spirito della Sat»: la condanna dopo una riunione di sette sezioni

di Gigi Zoppello

FOLGARIA. Uno scontro al veleno, fra Apt degli Altipiani e Sat Centrale. Tutta colpa di un «aperitrekking» al bivacco Vigolana al Becco di Filadona, organizzato dall’azienda turistica di Folgaria. E censurato dalla Sat.

«La Sat – spiega un comunicato -si è trovata a prendere posizione di fronte all’iniziativa promossa dall’Alpe Cimbra “Trekking e aperitivo al bivacco Vigolana” del 24 giugno.

Questo bivacco, luogo di riparo e protezione, è punto panoramico su tre diversissimi territori: l’Altopiano della Vigolana e la Marzola sulla parte frontale, la Valsugana ad est e la Val d’Adige con la città di Trento verso ovest.

In particolare, il bivacco “Vigolana” è proprietà della SAT che lo custodisce in osservanza al “Regolamento Strutture Ricettive del Club Alpino Italiano”, al pari di tutte le altre 700 strutture in quota del CAI, che prescrive vincolo di non redditività e una dotazione di servizi minimi utili al ricovero di emergenza per la tipologia edilizia dei bivacchi».

E termina con un invito: non fatelo più, e soprattutto consultateci prima.

La lettera completa inviata dalla Sat

In merito alla Vostra proposta turistica: “Trekking e aperitivo al Bivacco Vigolana" del 24 giugno è per noi doveroso prendere posizione al fine di riportare nella giusta direzione eventuali simili iniziative che l'Alpe Cimbra ritenesse ancora di proporre.

Come premessa la S.A.T. ricorda che il bivacco della Vigolana, di moderna costruzione, è stato inaugurato il 4 settembre 2016, sostituendo il vecchio bivacco del 1966, costruito dalla sezione S.A.T. di Caldonazzo e intitolato a Giambatta Giacomelli. Il bivacco si trova oggi provvisto di 7 posti letto, con ulteriori quattro o cinque posti in caso di riposizionamento del tavolato e usufruendo così dei letti a castello, mantenendo ciononostante le dimensioni ridotte perché il bivacco possa dirsi tale, favorendo in tal modo la manutenzione ad opera dei volontari delle sezioni S.A.T. e la preservazione della funzione di riparo perennemente aperto e gratuito.

Questo bivacco, luogo di riparo e protezione, è punto panoramico su tre diversissimi territori: l'Altopiano della Vigolana e la Marzola sulla parte frontale, la Valsugana ad est e la Val d'Adige con la città di Trento verso ovest. In particolare, il bivacco "Vigolana" è proprietà della SAT che lo custodisce in osservanza al “Regolamento Strutture Ricettive del Club Alpino Italiano", al pari di tutte le altre 700 strutture in quota del CAI, che prescrive vincolo di non redditività e una dotazione di servizi minimi utili al ricovero di emergenza per la tipologia edilizia dei bivacchi. L'organizzazione di attività che prevedano la somministrazione di "aperitivi" presso il bivacco contrasta non solo con il suddetto regolamento ma anche con lo spirito con cui i Club Alpini realizzano e custodiscono queste strutture di emergenza. Essendo "bivacco", è da ritenersi luogo di pace e riflessione per gli amanti della montagna e soprattutto, garanzia di riparo in caso di necessità.

In generale, proprio la funzione dei bivacchi dovrebbe rendere gli escursionisti, nonché le amministrazioni territoriali, consapevoli dello scopo di queste costruzioni, invogliando l'escursionista alla cura momentanea e le amministrazioni alla garanzia della funzionalità del riparo. Ben sette sono le Sezioni Sat ( sezione di Caldonazzo, Vigolo Vattaro, Centa, Levico, Lavarone, Besenello e Folgaria) che si sono riunite per un confronto a seguito del Vostro evento, sezioni che lavorano sul territorio a titolo di volontariato e di uno spiccato senso di appartenenza nonché di una volontà di promuovere una cultura della montagna attenta ai vari aspetti sociali e di tutela dell'ambiente montano.

Alla sensibilità e perplessità di tanti soci si aggiunge l'espressa preoccupazione dell'arch. Riccardo Giacomelli in qualità di Presidente della Commissione Centrale Rifugi e Opere Alpine. Ciò premesso, la vostra iniziativa risulta in netto contrasto con l'uso attento di un bivacco e del messaggio che si dovrebbe trasmettere all'escursionista, ovvero una frequentazione matura, sicura, consapevole e rispettosa dei diversi luoghi alpini.

Oltre a ciò ricordiamo che iniziative di questo tipo dovrebbero essere assolutamente concordate con chi, oltre alla proprietà, ha il compito di gestire e rendere sicuro il bivacco, persone, come i volontari delle nostre sezioni, che conoscono il territorio e soprattutto lo amano.

Non da ultimo, vorremmo sapere se queste manifestazioni possano mai tener veramente conto dei problemi di sicurezza che un affollato accesso al bivacco può comportare, e di come sia tenuto in conto dell'osservanza delle linee guida CAI per la frequentazione dei bivacchi in relazione alla pandemia SARS Covid-19.

Chiediamo quindi che non vengano proposte altre idee simili a quelle di cui all'oggetto e che per qualsivoglia altra iniziativa si condivida la stessa con il nostro Sodalizio.

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