Montagna / Il ripristino

"Rinasce la foresta che suona", in valle di Fiemme saranno piantati 5.300 alberi dopo i disastri di Vaia

Soroptimist International d'Italia ha firmato un protocollo d'intesa con la Magnifica Comunità per avviare il progetto di rimboschimento ispirato innazitutto dalle vicende degli abeti di risonanza di Paneveggio ma esteso all'intera vallata

REPORTAGE Vaia, la rinascita tre anni dopo la tempesta: viaggio nei boschi trentini

TRENTO. Migliaia di alberi saranno piantati in valle di Fiemme, nei boschi distrutti dalla tempesta Vaia del 2018.

Merito del progetto "Rinasce la foresta che suona", un rimando agli abeti da cui proviene il legno usato per i celebri violini Stradivari, voluto da Soroptimist International d'Italia (SII) che ha firmato un protocollo d'intesa con la Magnifica Comunità di Fiemme nella sede di Cavalese.

Vaia, il più grave evento meteorologico degli ultimi cinquant'anni, ha danneggiato 2.306.968 ettari di boschi lungo l'arco alpino, interessando 494 comuni dalla Lombardia al Friuli, colpendo in particolare le Dolomiti del Bellunese e del Trentino: in valle di Fiemme ha colpito duramente, con lo schianto di milioni di alberi che ha provocato un cambiamento paesaggistico di interi versanti in quota, oltre alla perdita di ingenti risorse economiche legate alla gestione forestale ed al brusco cambiamento delle attività agricole e pastorali.

"Sono 5.300 alberi (uno simbolicamente per ogni socia dei 161 Club Soroptimist italiani) tra conifere e latifoglie tutte cresciute da semi autoctoni e selezionate tra gli esemplari coltivati nei vivai della Magnifica Comunità di Fiemme.

Quest'ultima, oltre a provvedere alla messa a dimora degli alberi individuando le aree più idonee sulla base di criteri come danno subìto, accessibilità, priorità dell'intervento nei piani di rimboschimento e visibilità, si occuperà pure della loro cura coinvolgendo personale forestale e collaboratori qualificati", ha spiegato la presidente Soroptimist, Giovanna Guercio.

Il legno di risonanza cresce a Paneveggio, nel cuore di pochi esemplari di abete rosso, viene ricavato dai tagli ordinari e scelto secondo principi tradizionali e tecniche innovative, matura a lungo negli essiccatoi ai piedi delle Dolomiti.

Poi, viene lavorato con cura fino a raggiungere i pochi millimetri necessari a scoprire l'anima del suono nelle migliori tavole armoniche.

L'eccezionalità unica al mondo di questo legno è data da speciali caratteristiche anatomiche, fisiche, meccaniche ed acustiche.

Non presenta difetti macroscopici, è privo di nodi, la fibra è diritta e sostanzialmente sana.

Rilevante e speciale, se confrontato con il legno normale, è l'elevata velocità di trasmissione degli ultrasuoni che si propagano in senso longitudinale e trasversale della fibra legnosa.

La tavole armoniche vengono prodotte utilizzando le sezioni radiali di tronchi di almeno 50 cm di diametro, di età superiore ai 150-200 anni, dove gli anelli non presentano curvature, nodi o altri difetti.

Le porzioni di tronco vengono lavorate a mano per fenditura, ridotte a quarti e quindi a sbozzi. Poi vengono riposti in ordine negli essiccatoi ben aerati dove il vento trascina con sé gli elementi leggeri, lasciando al legno le segrete alchimie in grado di ottenere sonorità brillanti, uniche ed infinite.

Fin da quando nel 1719 Antonio Stradivari scelse personalmente "le sue tavole" a Paneveggio, la fama di questo legno ha affascinato liutai, musicisti e artisti di tutto il mondo.

La celebrata qualità della fibra, la gestione, la cura qualificata e la passione per "gli alberi che suonano" di Paneveggio, hanno permesso la realizzazione di violini, viole, chitarre e pianoforti dal suono unico e straordinario.

La foresta di Paneveggio è insignita del marchio PEFC, che certifica la gestione forestale sostenibile del bosco e della filiera foresta-legno.

L'ambiente di crescita si trova tra i 1500 e i 1900 metri di quota, fresche foreste di antica origine, esposizione nord-nordest.

Sono poche le aree adatte per il legno di risonanza: in Italia Paneveggio, Latemar e Tarvisio. In Svizzera, Waadtländer Alps e Forêt des Pays d'en Haut; in  Germania, Bayerischer Wald, Harz, Schwarzwald, Erzgebirge.

Il periodo vegetativo è di breve durata, produce la formazione di anelli annuali con piccole porzioni di legno tardivo, necessita di un'adeguata e continua quantità d'acqua che è alla base di una crescita regolare ed ottimale.

Il legno di risonanza è un'importante risorsa che porta grandi ricadute economiche e finanziarie alle aree forestali dove cresce e viene coltivato. Inoltre favorisce ed accresce l'immagine e la promozione di un territorio che attorno al legno ha costruito e continua a costruire la propria storia e la propria identità.

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