Stagione turistica sulla neve, si studia l'obbligo di green pass per la ripartenza sicura
L'Associazione degli esercenti funiviari dell'Alto Adige: sì alla certificazione per l'accesso agli impianti di risalita
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BOLZANO. Dopo una stagione invernale saltata a causa delle chiusure per la pandemia, dopo una serie di rinvii e di attese rivelatesi illusorie, il mondo del turismo sulla neve si prepara a una nuova sfida, con la speranza che questa volta tutto riprenda per il meglio.
La prospettiva per una ripartenza in sicurezza sembra quella dell'obbligo di green pass, che trova sostenitori convinti anche nel mondo degli imprenditori.
"Sosteniamo gli sforzi politici per introdurre il green pass come prerequisito per l'accesso agli impianti di risalita", ha dichiarato nella sua relazione all'assemblea dell'Associazione degli esercenti funiviari dell'Alto Adige tenuta a Bolzano il presidente Helmuth Sartori.
"A causa delle nevicate precoci ed estese e della data ottimale di Pasqua, l'inverno 2020/21 avrebbe potuto essere una stagione da record. Invece passerà alla storia come un fallimento totale", ha ricordato Sartori sottolineando che "non possiamo più permettere che si verifichi un'altra situazione di questo genere".
"Mancano all'appell - ha avvertito il presidente dell'associazione - più di 360 milioni di euro di fatturato. Le aziende che non hanno impianti in esercizio anche nella stagione estiva sono rimaste senza reddito per 20 mesi e lottano per la sopravvivenza economica".
Sartori ha chiesto "soluzioni in tempo per la prossima stagione invernale 2021/22 e il quadro giuridico deve essere definito in modo chiaro in anticipo".
Oltre all'obbligo del Green pass, ha aggiunto, "possiamo anche immaginare una limitazione della capienza dei veicoli chiusi all'80%. Siamo favorevoli al 100% ad altre misure come l'obbligo di uso di mascherine o la fornitura di colonnine con gel disinfettante - ha proseguito Sartori - ma una cosa deve essere chiara a tutti noi: abbiamo assolutamente bisogno di sicurezza nella pianificazione".