Il canyon più grande della Terra si trova in Antartide (ma è sotto mare e ghiacci)

Si trova in Antartide il canyon più profondo della Terra. Raggiunge 3.500 metri sotto il livello del mare e si estende sotto il ghiacciaio Denman, nell'Antartide orientale. Lo indica la nuova mappa pubblicata sulla rivista Nature Geoscience e chiamata BedMachine Antarctica, messa a punto dai glaciologi dell'università della California a Irvine coordinati da Mathieu Morlighem.

"Le mappe più vecchie suggerivano un canyon meno profondo, ma ciò non era possibile; mancava qualcosa", osserva Morlighem. "Combinando il rilevamento radar esistente con i dati sul movimento del ghiaccio - aggiunge - abbiamo calcolato quanto ghiaccio scorre attraverso il canyon che, secondo i nostri calcoli, raggiunge i 3.500 metri sotto il livello del mare, il punto più profondo sulla Terra. Dal momento che è relativamente stretto, deve essere profondo per consentire a quella massa di ghiaccio di raggiungere la costa".

 
La mappa BedMachine  è stata ottenuta utilizzando i dati relativi allo spessore del ghiaccio basati su immagini radar e raccolti da 19 istituti di ricerca dal 1967 a oggi, insieme ai rilievi relativi alla piattaforma di ghiaccio della campagna Operation IceBridge della Nasa; è attialmente il ritratto più accurato del suolo che si nasconde sotto la calotta glaciale dell'Antartide e contribuisce a identificare quali regioni del continente bianco saranno più vulnerabili al riscaldamento climatico e quali saranno più protette.

Tra i risultati più sorprendenti del progetto, la scoperta di dorsali che proteggono il ghiaccio che scorre attraverso i Monti Transantartici, una geometria del letto che aumenta il rischio di una rapida ritirata dei ghiacciai delle Thwaites e delle Pine Island dell'Antartide occidentale, un letto sotto i ghiacciai della Recovery and Support Force centinaia di metri più profondo del previsto. Guardando la mappa, spiega Morlighem, "si scoprono strutture, come dossi e cavità, presenti sotto i ghiacci e la cui presenza può accelerare, rallentare o addirittura arrestare temporaneamente la ritirata dei ghiacciai".

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