4 Novembre: Crosetto, 'in prima linea per la difesa della pace'

(ANSA) - CAGLIARI, 04 NOV - "L'Italia è stato il primo Paese a dare segnali inversi alla guerra. Bisogna agire e noi siamo stati i primi a farlo, con aiuti umanitari". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine delle celebrazioni del 4 Novembre a Cagliari. "Stiamo attrezzando un ospedale su una nave, per aiutare i civili, le vittime inermi di questa guerra e stiamo pensando di costruire un ospedale sulla terra. Quando c'è una guerra - ha chiarito - bisogna che qualcuno dia un segnale di pace e noi lo stiamo dando con gli aiuti umanitari a Gaza". "Il compito primario delle Forze Armate - ha sottolineato Crosetto - è la difesa della pace, in patria e all'estero. Un compito diventato, ora, ancora più impegnativo e complesso. Vi è una sfida cruciale da vincere: impedire che quanto sta accadendo nella striscia di Gaza scateni una nuova Lepanto, una nuova, assurda, guerra di civiltà religiosa, politica, ideologica, tra cristianesimo e Islam, tra Occidente e Oriente, Europa e Stati arabi". "Il lavoro delle nostre Forze Armate - ha aggiunto - merita di essere riconosciuto anche attraverso un momento di riflessione collettiva, quale una festività nazionale; ancor di più considerando il quadro internazionale in cui ci muoviamo, caratterizzato da una grande preoccupazione per il riesplodere delle tensioni in Medio Oriente". "Ma il compito delle Forze Armate - ha osservato il ministro - è anche quello di proteggere la democrazia, i suoi valori, le libertà civili, politiche e sociali, ereditate dai nostri Padri". "La Difesa - ha evidenziato Crosetto - deve prepararsi a tutti gli scenari, molto spesso nella nostra vita evitiamo di pensare alle cose peggiori, ma quando fai il ministro della Difesa, per la sicurezza del Paese, devi pensare anche agli scenari peggiori e lavorare per evitare e fermare che ciò arrivi davanti a te. Nel mondo occidentale c'è unità di intenti, tutti vogliono la pace, e gli Stati Uniti sono quelli che si stano muovendo più di tutti per questo". (ANSA).