Economia / Carovita

In arrivo una stangata da 1.600 euro per le famiglie: alimentari, mutui e anche le spese per la scuola

Al confronto con Verona, Trento risulta più cara per i servizi e i beni accessori. L'Istat calcola un aumento dei prezzi degli alimentari del 10,7 per cento come media nazionale rispetto allo scorso anno, a livello provinciale la crescita è del 9,5

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di Daniele Battistel

TRENTO. Al rientro da un'estate in cui si è dovuto fare i conti con l'incremento dei prezzi di hotel, appartamenti, l lettini e ombrelloni, bar e ristoranti, i consumatori si troveranno a far fronte ad una nuova stangata. Fino a 1.600 euro è la maggiore spesa che Assoutenti ha calcolato per una famiglia media tra bollette e alimentari, scuola, mutui e benzina rispetto ad un anno fa. L'elaborazione dell'associazione guidata da Furio Truzzi presenta infatti aumenti di circa 190 euro al mese per la spesa, un centinaio per i carburanti, altrettanti per il corredo scolastico.

Il denaro costa di più. La parte del leone la fanno però i mutui: in un anno siamo passati da tassi di interesse sotto l'uno per cento a tassi ben oltre il 4 per cento con rate aumentate anche di mille euro al mese.

E non è finita qui. La presidente della Bce Christine Lagarde ha annunciato che nelle riunioni di settembre, ottobre e dicembre potrebbero essere decisi ulteriori rincari dei tassi di interesse. È chiaro che non tutte le famiglie hanno in corso finanziamenti con le banche per l'acquisto della prima casa, ma è altrettanto vero che il credito al consumo è ormai uno strumento utilizzato da moltissime persone per acquisti un po' impegnativi del normale.

Senza contare che, restando in tema banche, c'è anche il rischio di una nuova fiammata dei costi di tenuta dei conti correnti se le banche volessero rifarsi sui correntisti per le perdite che potrebbero derivare loro dalla scelta del governo Meloni di introdurre la nuova tassa sugli extraprofitti.

Per Assoutenti, il costo medio annuo di 94,7 euro per la gestione di un conto potrebbe salire a 105.Spesa, carrello sempre più leggero, nel senso che spendendo gli stessi soldi di un anno fa oggi si compera decisamente meno.

L'inflazione media a luglio è stata calcolata dall'Istat al 5,9 per cento e che a Trento i prezzi sono cresciuti solo del 4,3 per cento (attenzione: il valore provinciale è minore perché da noi l'incremento dei prezzi si era fatto sentire maggiormente nel 2022), ma disaggregando il dato si scopre che il comparto in cui l'inflazione attualmente è più alta è quello degli alimentari.

L'Istat calcola un aumento dei prezzi degli alimentari del 10,7 per cento a livello nazionale rispetto allo scorso anno, un trend che se dovesse confermarsi anche nei prossimi mesi porterebbe la spesa per cibi e bevande di una famiglia tipo a salire nel periodo settembre-dicembre di ben 205 euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A livello provinciale la crescita è del 9,5 per cento. Ma da noi si partiva da prezzi più alti.

Si tratta delle rilevazioni mensili dell'Osservatorio mensile "prezzi e tariffe" del Ministero delle imprese e del made in Italy utilizzando i codici a barre dei prodotti (uguali dal Brennero a Lampedusa) sugli scaffali. Su una bella spesa familiare - considerando i prezzi medi - a Verona si spendono oltre 20 euro in meno rispetto a Trento. Le maggiori differenze di prezzi si riscontrano sui beni non di prima necessità come il caffé e il panino al bar (1,70 euro di differenza), i servizi (parrucchiere, toeletattura per cani) e qualche genere alimentare particolare come il pesce.Il gas torna a bruciare.

Secondo l'Arera il gas a mercato tutelato ad agosto la spesa è salita del 2,3 per cento rispetto a luglio per l'aumento dei costi della materia prima. Si calcola che in 12 mesi la spesa per la famiglia tipo sia di 1.472 euro circa, comunque in calo del 12,1% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente.

Cara la mia scuola. Tra meno di una settimana riaprono le scuole, e già si preannuncia un salasso sulla spesa legata al materiale: secondo Assoutenti i prodotti di cartoleria registrano un incremento medio del 9,2 per cento su base annua, a causa dei rincari delle materie prime e dei maggiori costi di produzione. Solo per i libri si calcolano 45 euro in più per i ragazzi delle superiori. Altri 50 euro in più rispetto all'anno scorso se ne vanno nel caso ci sia da acquistare il corredo completo per l'intero anno scolastico (zaino, diario, astuccio, penne, matite, quaderni).

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