Economia / Commercio

«Pagamenti elettronici, troppi malfunzionamenti: danni enormi per gli esercenti»

Gianni Gravante, presidente di Federmoda del Trentino: ora la questione viene affrontata a livello europeo, da tempo assistiamo ad uno scaricabarile tra i gestori delle linee internet, coloro che invece gestiscono i pos e le banche, ma nel frattempo i negozianti perdono tanti soldi

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di Nicola Maschio

TRENTO. Sabato scorso si è svolta un'audizione delle rappresentanze di categoria presso la Commissione europea, per discutere alcune proposte in merito alla regolamentazione dei servizi di pagamento elettronici.

Si tratta - spiega Gianni Gravante, presidente di Federmoda del Trentino -  di un tema particolarmente importante per chi utilizza quotidianamente i dispositivi pos, che anche in quest'ultima stagione estiva, in alcuni casi, hanno dimostrato di non essere infallibili e anzi, di dare parecchi problemi agli esercenti.

L'idea che sta alla base della discussione dei prossimi giorni è proprio quella di far emergere il problema: da tempo assistiamo ad uno scaricabarile tra i gestori delle linee internet, coloro che invece gestiscono i pos e le banche. Nessuno vuole prendersi la responsabilità dei malfunzionamenti ma nel frattempo, quando si verificano, gli addetti del settore perdono tantissimi soldi perché non possono concludere le operazioni di vendita. Non possiamo andare avanti così, è giusto che venga riconosciuto un risarcimento equo a quanto perso nei momenti in cui ci sono i disservizi».

Negli ultimi due mesi sono stati almeno un paio i casi verificati di "down" dei sistemi di pagamento elettronico: il più recente il primo di agosto, mentre l'altro il 14 luglio, quando Gravante parlò di "danni incalcolabili" per gli operatori dell'abbigliamento, essendosi verificato il problema proprio durante i saldi estivi.

Dunque, considerato che proprio all'inizio del mese di settembre si chiuderà il processo di consultazione per la revisione della normativa europea relativa ai servizi di pagamento (PSD2), questa potrebbe essere l'occasione giusta per mettere mano alle normative che non regolano eventuali rimborsi.

Anche Confcommercio, per esempio, ha evidenziato l'esigenza di un'integrazione dal punto di vista normativo, per stabilire regole più chiare rispetto ai malfunzionamenti e, di conseguenza, al risarcimento di eventuali danni subiti. Anche perché se è vero che in alcuni casi i guasti possono verificarsi solo in certe zone o addirittura in un numero circoscritto di attività, in altre occasioni sono state "colpite" aree ben più ampie.

«Non si tratta del guasto in sé che, possiamo capirlo, può verificarsi - ha concluso Gravante. - Il caso di Trento ha avuto grande risonanza, ma è normale: ormai è chiaro, serve una normativa in grado di tutelare coloro che vengono danneggiati dai disservizi legati ai dispositivi di pagamento elettronico. Attendiamo quindi fiduciosi ciò che succederà nei prossimi giorni».

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