Economia / Il nodo

Carovita: intesa governo-distribuzione per prezzi calmierati sul carrello della spesa, ma i produttori non ci stanno

Polemica fra i settori in particolare dell'alimentare, dopo la mancata adesione dell'industria all'intesa firmata oggi, 4 agosto, tra il ministero e sigle quali Federdistribuzione, Coop, Confcommercio e Federfarma per il trimestre anti-inflazione che scatterà il primo ottobre

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ROMA. Dal primo ottobre scatterà il trimestre anti inflazione sul carrello della spesa. È quanto prevede il protocollo di intesa sottoscritto oggi dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e dai rappresentanti delle associazioni della distribuzione moderna e del commercio tradizionale, secondo quanto si apprende da una nota.

Il protocollo ha l'obiettivo di accelerare il processo di rientro dell'inflazione già in corso negli ultimi mesi e che è proseguito anche a luglio.

All'accordo, però, non partecipa l'industria della trasformazione, il che ovviamente rende tutto incerto sul fronte del controllo dei prezzi.

Entro il 10 settembre - spiega il testo - saranno definite con le associazioni che hanno sottoscritto l'accordo, che riguarda anche beni primari non alimentari come i prodotti per l'infanzia, le modalità del "trimestre anti inflazione", che durerà dal 1° ottobre al 31 dicembre e che prevedrà prezzi calmierati su una selezione di articoli rientranti nel "carrello della spesa", attraverso diverse modalità, come l'applicazione di prezzi fissi, attività promozionali sui prodotti individuati, o mediante iniziative sulla gamma di prodotti a marchio come carrelli a prezzo scontato o unico. 

"Con la firma della lettera d'intenti sull'iniziativa Trimestre anti-inflazione, le aziende della distribuzione moderna rinnovano la propria disponibilità a collaborare con il governo per contrastare gli effetti dell'inflazione sul potere d'acquisto degli italiani", afferma il presidente di Federdistribuzione Carlo Alberto Buttarelli, a margine della margine della sottoscrizione di una lettera d'intenti tra il Mimit e le associazioni di rappresentanza della Distribuzione Moderna e del Commercio Tradizionale. Nei giorni scorsi, dice che era pronto a firmare il protocollo, ma di aver dovuto prendere atto del no da parte dell'industria di trasformazione.

"Con grande senso di responsabilità, abbiamo deciso di proseguire il percorso già iniziato per trovare insieme alle istituzioni soluzioni concrete di contrasto all'inflazione, con l'obiettivo di tutelare le famiglie e la tenuta dei consumi", continua Buttarelli.

"L'impegno del settore nel contrasto all'aumento dei prezzi - conclude - dura ormai da diciotto mesi, in cui le aziende distributive hanno messo in campo uno sforzo economico straordinario, sacrificando i propri margini, per contenere il più possibile l'impatto inflattivo al consumo derivante dai rincari dei prezzi di produzione".

Coop esprime "profondo rammarico per la mancata disponibilità dell'industria alimentare" sul Trimestre anti-inflazione.

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"Un'azione congiunta avrebbe certamente permesso migliori risultati. Ciononostante, dopo il fattivo sostegno già assicurato per la carta 'Dedicata a te', Coop si rende nuovamente disponibile ad una collaborazione con il Mimit per calmierare i prezzi dei prodotti alimentari", afferma il direttore Ancc-Coop, Albino Russo, in una nota diffusa a margine dell'incontro per la firma della dichiarazione congiunta tra ministero, distribuzione e commercio per la predisposizione di un protocollo di contrasto all'inflazione.

"Auspichiamo allo stesso tempo che il governo comprenda i problemi strutturali del settore distributivo e lo metta in grado di recuperare quei livelli di efficienza necessari a supportare questo nuovo sforzo di responsabilità sociale", aggiunge Russo spiegando: " negli ultimi 18 mesi abbiamo trattenuto una parte importante dell'aumento dei listini industriali senza riversarli sui consumatori, ma i bilanci delle nostre cooperative ormai limitano la possibilità di impegni ulteriori se non nell'ambito di una fattiva collaborazione istituzionale".

I rincari del carrello della spesa mese dopo mese. Aumenti a due cifre si susseguono da settembre dello scorso anno.

"Le federazioni della filiera aderenti al nostro sistema associativo hanno manifestato interesse a collaborare al patto anti-inflazione, proposto dal ministero delle imprese e del made in Italy, per tenere bassi i prezzi dei prodotti di largo consumo. Per questo Confcommercio ha responsabilmente aderito", dichiara in una nota la vicepresidente di Confcommercio Donatella Prampolini. "Ancora una volta - prosegue - facciamo la nostra parte, anche riducendo i margini operativi, per tutelare il potere d'acquisto delle famiglie. Auspichiamo che questo impegno sia condiviso anche dall'industria".

Il trimestre anti-inflazione mira a offrire prezzi calmierati su una selezione di articoli del cosiddetto "carrello della spesa". Questa espressione indica i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Sono articoli di prima necessità che pesano sui bilanci delle famiglie, soprattutto quelle più povere, e hanno visto dalla fine della scorsa estate rincari tendenziali mensili a due cifre.

Negli ultimi mesi anche questi prezzi hanno iniziato a ridursi, ma restano molto superiori al tasso di inflazione generale che, secondo le stime preliminari, a luglio ha frenato al 6%.

L'accordo è stato siglato dal ministro e dai rappresentanti di Federdistribuzione, Associazione nazionale cooperative dei consumatori Coop, Associazione nazionale cooperative fra i dettaglianti, Confcommercio - imprese per l'Italia, Federazione italiana esercenti settore alimentare - Fiesa Confesercenti, Federfarma - Federazione nazionale unitaria dei titolari di farmacia italiana, A.S.SO.FARM. Federazione Aziende e servizi socio farmaceutici, Federazione farmacisti e disabilità Onlus, Movimento nazionale liberi farmacisti (MNLF) - Confederazione unitaria delle libere parafarmacie italiane (CULPI), Federazione nazionale parafarmacie italiane, Unione nazionale farmacisti titolari di sola parafarmacia (UNaFTISP).

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