Economia / L'analisi

Spesa delle famiglie, il Trentino svetta in Italia: le uscite aumentano a causa dell'inflazione

Il dato del rapporto diffuso oggi, 6 giugno, da Confesercenti indica per la regione una spesa di 3.450 euro mensili in media, appena dietro a Trento e Bolzano si collocano la Lombardia e il Lazio, ultimi posti per Sicilia, Calabria e Puglia

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TRENTO. Confesercenti esamina la spesa delle famiglie italiane e la provincia di Trento si colloca in vetta, con 3.450 euro mensili in media, nel dato aggregato con l'Alto Adige, in uno scenario che vede il Centro Nord dominare la classifica.

Un'analisi condotta da Confesercenti sulla spesa, i redditi e il risparmio delle famiglie indica che, tra le otto regioni con una spesa mensile media superiore a quella nazionale (2.846 euro), ci sono, oltre al Trentino Alto Adige, anche Lombardia (3.388 euro), Lazio (3.225 euro), Valle d'Aosta (3.152 euro), Emilia-Romagna (3.104 euro), Toscana (3.064 euro), Friuli-Venezia Giulia (poco più di 3mila euro) e Veneto (2.983 euro).

Chiudono la classifica Sicilia (2.282 euro), Calabria (2.186 euro) e Puglia (2.118 euro al mese).

Forti differenze territoriali riguardano anche il peso delle spese fisse. Le spese per l'abitazione sono inferiori al 40% del totale dei consumi in Basilicata, Calabria e Sicilia e superiori invece al 51% nel Lazio. In termini assoluti, la spesa per abitazioni aumenterà solo nel corso del 2023 di circa 2mila euro a famiglie nel Trentino-Alto Adige e nel Lazio, di un ammontare compreso fra 1.700 e 1.900 euro in Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, di oltre 1.600 euro in Valle d'Aosta, Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, per restare compresa nelle altre Regioni fra i 1.400 euro dell'Abruzzo e i 1.000 euro della Calabria.

Con riferimento alla spesa alimentare, questa conserverebbe una particolare rilevanza nelle regioni meridionali, risultando pari o superiore al 20% in Molise, Puglia, Basilicata, Sicilia e collocandosi al di sopra del 25% in Calabria. Ciò a fronte di spese per spettacoli e cultura e per alberghi e ristoranti significativamente sotto la media nazionale.

Confesercenti fotografa una spesa obbligata in aumento: dalla pandemia al lockdown, dalla guerra in Ucraina alla corsa dell'inflazione.

Gli ultimi quattro anni hanno stravolto i bilanci degli italiani, ormai quasi per metà assorbiti dalle spese obbligate: nel 2023 le famiglie spenderanno per abitazione, elettricità e le altre utenze in media più di 1.300 euro al mese, oltre 400 euro al mese in più rispetto al 2019 (+45,5%).

L'analisi condotta sulla spesa, i redditi e il risparmio delle famiglie negli ultimi quattro anni indica che viene tagliato il budget sulle altre voci, con circa 210 euro in meno all'anno per l'abbigliamento, 384 euro in meno per i trasporti, -374 l'anno per spettacoli e cultura, e 321 euro l'anno in meno per servizi ricettivi e ristorazione. Complessivamente quest'anno le famiglie italiane spenderanno in media 2.846 euro al mese, 286 euro in più rispetto all'ultimo anno prima della pandemia (2.560 euro).

Una crescita, però, non dovuta all'aumento dei consumi, ma interamente all'inflazione energetica: riportando la spesa mensile familiare in valori reali - cioè al netto dell'inflazione - questa resta infatti a 2.443 euro al mese, 50 in meno rispetto al 2019. Si spende dunque di più acquistando di meno.

Le famiglie dovranno bruciare, secondo questa analisi, altri 6,5 miliardi di risparmi nel corso del 2023 per sostenere i propri livelli di consumo. Del resto l'ammontare dei depositi che nella media del primo trimestre 2023 si è ridotto di 11 miliardi rispetto allo stesso periodo 2022.

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