Agricoltura / Bilanci

Vendemmia d'oro quest'anno in Trentino: «Stagione da ricordare, vini sopra la media»

Sarà ricordata come una delle migliori degli ultimi vent'anni, grazie al clima caldo e asciutto che ha giocato un ruolo fondamentale soprattutto nei 40 giorni precedenti la raccolta delle uve

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TRENTO. La vendemmia di quest'anno sarà ricordata come una delle migliori degli ultimi vent'anni. E questo grazie al clima caldo e asciutto che ha giocato un ruolo fondamentale in tutta l'annata, ma soprattutto nei 40 giorni precedenti la raccolta delle uve.

«La vite - precisa Maurizio Bottura, responsabile del Dipartimento innovazione delle produzioni vegetali del Centro trasferimento tecnologico della Fondazione Edmund Mach - essendo una specie di origine caucasica e che trova nel bacino del Mediterraneo una delle zone di migliore adattamento, esprime le sue maggiori potenzialità con stagioni dal clima caldo. Dopo un inverno e una primavera miti, il mese di maggio ha registrato temperature di oltre due gradi superiori alla media degli ultimi vent'anni».

Questo trend è continuato in giugno dove la temperatura media del mese è stata di 23,25 °C, inferiore come valore solo al giugno del 2019 e a quello del famoso 2003. Anche luglio si è mantenuto su valori elevati di temperatura, con oltre 2,5°C in più rispetto alla media trentennale. «Lo stesso andamento - prosegue Bottura - si è registrato ad agosto con oltre 1°C in più rispetto alla media. La piovosità è stata inferiore alla media, durante la stagione estiva, e ciò ha determinato un numero ridotto di infezioni di peronospora. Inoltre, la poca piovosità di agosto e settembre ha determinato una scarsissima, se non nulla, comparsa di botrite e marciume acido e quindi una vendemmia esente da problematiche fitosanitarie». Si può quindi affermare che la vite nell'estate 2022 ha raggiunto un equilibrio ottimale tra la parte vegetativa (le foglie) e la parte produttiva (i grappoli).Siccità contrastata con sonde e impianti a goccia.

La possibile siccità nei vigneti, a parte rare eccezioni, non ha destato particolari preoccupazioni grazie ad una gestione oculata dell'acqua mediante l'utilizzo di sonde che misurano la capacità idrica del suolo, la conoscenza dei tipi di terreno e l'impiego di impianti a goccia che hanno permesso di ottimizzare la risorsa idrica. La vendemmia è iniziata il 9 agosto con le basi spumante, una delle date più precoci di inizio della raccolta dell'uva in Trentino. Dal 16 agosto in poi le temperature notturne si sono abbassate, sono aumentate le escursioni termiche tra giorno e notte e l'accumulo zuccherino nelle bacche ha subito un'impennata, che si è protratta fino alla vendemmia delle cultivar tardive. La sanità delle uve e i parametri enologici ottimali hanno permesso ai tecnici di gestire una vendemmia ottimale.Vini ottimi sia bianchi che rossi.

La Fondazione Mach analizza i principali parametri enologici su campioni di uva di oltre 90 vigneti rappresentativi. I vini ottenuti, già a fine fermentazione, si dimostravano ben sopra la media qualitativa. Le cultivar a bacca rossa, in un'annata come questa, hanno raggiunto risultati enologici molto elevati in termini di struttura e di contenuto di polifenoli e antociani. Anche per le cultivar a bacca bianca, basi spumante comprese, si può parlare di annata ben sopra la media per sapidità e profumi che si sono sviluppati durante il processo fermentativo.

Ma anche le cultivar meno nobili e le produzioni ottenute in zone di alta collina, che in certe annate difficili possono soffrire nel raggiungere qualità elevate, hanno ottenuto un risultato qualitativo molto alto, quasi inaspettato. Un ottimo punto di partenza per vini ottenuti da un territorio montano dove la viticoltura, oltre che essere fonte di sostenibilità economica, significa anche mantenimento del paesaggio e presidio del territorio.

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