Economia/ L’affare

Fracalossi: ecco perché Cassa Centrale ha rinunciato ad acquisire Carige

Lerttera ai presidenti delle 77 Casse Rurali che aderiscono al gruppo: "Una scelta sofferta, ma improntata lla prudente gestione"

TRENTO. Quella di non esercitare l'opzione di acquisto della quota Carige dal Fitd «è stata una decisione sofferta e assunta all'esito di un intenso confronto dialettico che, in ogni caso, è sempre stato ispirato alla centralità e massima priorità dell'interesse complessivo del gruppo». Lo scrive il presidente di Cassa Centrale Banca Giorgio Fracalossi ai presidenti e direttori delle 77 banche affiliate al gruppo, Cassse Rurali, Bcc e Raiffeisenkassen.

«La scelta - aggiunge il presidente Ccb nella missiva - è stata improntata al principio di sana e prudente gestione e definito alla luce dell'aleatorietà degli impatti della pandemia sul mercato e della sua imprevedibile evoluzione, con neutralizzazione di ogni possibile ulteriore fattore di rischio per il nostro gruppo».

«Ccb ha assunto le descritte determinazioni allo stato degli atti, in base alle informazioni e proiezioni attuali - spiega anche Fracalossi -, con urgenza e anticipo rispetto a quanto previsto dai contratti vigenti, per consentire a Fitd e Svi di coltivare, eventualmente, trattative con altri player di mercato e/o trovare una soluzione/partnership alternativa nell'interesse generale e di Carige». «In questa direzione - aggiunge quindi -, è stato deciso di negoziare secondo buona fede con Fitd e Svi lo scioglimento consensuale dei contratti di opzione e degli accordi correlati». Il gruppo cooperativo trentino ha formalizzato lunedì al Fondo interbancario di tutela dei depositi l'intenzione di non esercitare la propria opzione di acquisto sul suo 80% della banca di Genova. Ccb era intervenuta nell'aumento di capitale da 700 milioni di Carige varato a fine 2019 durante il commissariamento della banca, comprando subito una quota dell'8,3% (oltre a 100 milioni di un redditizio bond subordinato). Si era poi garantita il diritto a salire, con uno sconto del 47% sui prezzi di aumento, fin quasi al 90% grazie appunto all''opzione concessa dal consorzio delle banche italiane, in Carige anche tramite lo Schema Volontario. In un periodo di grandi manovre nel risiko bancario italiano Carige dunque torna ancora una volta sul mercato, dopo i sondaggi avanzati avuti con Apollo, Blackrock e Bper già durante il commissariamento. Dalla propria, la banca genovese ora ha comunque oltre alla ricapitalizzazione già realizzata anche la cessione ad Amco (l'ex Sga) di sofferenze per 3,1 miliardi già effettuata, coefficienti patrimoniali in regola, e rivendica un piano formulato pre-pandemia rispettato nei target su margine di intermediazione e spese (non sul risultato che dalle perdite su 80 milioni attese sono salite oltre 250 milioni negli 11 mesi 2020, facendo slittare di un anno al 2023 l'attesa di utile). Soprattutto Carige offre un tesoretto di 1,3 miliardi di imposte differite (dta) per 827 milioni iscritte a bilancio e 491 milioni fuori bilancio, ma comunque utilizzabili da un acquirente che si faccia avanti prima di fine anno.

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