Sci, Roma dà il via libera dal 15 febbraio nelle zone gialle. Ma al turismo servirà anche la riapertura dei viaggi fra regioni

Via libera allo sci dal 15 febbraio ma solo in zona gialla, impianti chiusi nelle regioni arancioni e rosse. 

È quanto avrebbe deciso il Comitato tecnico scientifico, secondo quanto si apprende, al termine della riunione in cui è stato esaminato il protocollo messo a punto dalle Regioni lo scorso 28 gennaio.

Gli esperti hanno dunque bocciato la proposta delle regioni in base alla quale gli impianti avrebbero potuto riaprire anche in zona arancione, con una capienza ridotta al 50% su funivie, cabinovie e seggiovie e l'utilizzo obbligatorio di mascherine Ffp2.
 
Ora resterà determinante, ai fini turistici, la mobilità interregionale, che fino al 15 febbraio è vietata salvo i casi di necessità, urgenza, lavoro e salute.
 
L'auspicio delle Regioni è dunque che il divieto, in vigore fin dal 21 dicembre scorso, ora non sia prorogato.
 
Un'ipotesi che si profila è l'ok agli spostamenti fra regioni inserite nella stessa fascia di rischio (al momento sono quasi tutte in zona gialla moderata).
 
 L'assessore trentino al turismo, Roberto Failoni,  ha pubblicato un post Fb in cui indica invece come data della riapertura mercoledì 17 febbraio.
 
«Via libera allo sci da mercoledì 17 febbraio - e non più da lunedì - per gli impianti da sci situati nelle Regioni o Province autonome in zona gialla. Chiusi invece gli impianti nei territori in zona arancione o rossa. È quanto avrebbe deciso il Comitato tecnico scientifico (CTS) al termine della riunione in cui è stato esaminato il protocollo messo a punto dalle Regioni lo scorso 28 gennaio, secondo fonti Ansa.
In attesa di maggiori dettagli, auspichiamo anche una conferma della possibilità di spostarsi liberamente tra Regioni e Province autonome gialle», scrive l'esponente della giunta.
 
Probabilmente questa data viene indicata con l'idea di posporre la riapertura alla fine del Carnevale: il 16 febbraio, infatti, sarà martedì grasso, si ripartirebbe quindi il mercoledì delle Ceneri, con l'inizio della Quaresima nel calendario cattolico.
 
«Ora va tolto il divieto di circolazione tra le Regioni, abbiamo bisogno di sapere che si possa venire in montagna», commenta il presidente dell’Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef) Valeria Ghezzi dopo il via libera del Cts.
 
«Non voglio pensare che le imprese interrompano la cassa integrazione per i dipendenti - sottolinea Ghezzi - e poi venerdì prossimo ci dicano che non tolgono il divieto di spostamento. Abbiamo già subito tantissimi danni e decine di aziende sono in crisi di liquidità».
 
Immediata la reazione positiva di Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani: «La stagione dello sci potrà riprendere, nelle regioni gialle, il 15 febbraio. Finalmente. Uncem lo ritiene un segnale positivo, perché andiamo verso una possibile normalità e ripresa. Il settore turistico può ripartire. Tutti siamo consapevoli della crisi gravissima che la montagna vive. Tante categorie hanno visto fatturati azzerati. Ora si può ripartire, con buon senso, regole chiare e impegno di tutti.
 
Attendiamo di vedere i documenti del Cts ma siamo sempre stati convinti che le proposte delle Regioni per il contingentamento degli accessi sulle piste e in seggiovie e cabinovie fossero adeguate per la fase che stiamo rivivendo.
 
Ripartiamo in montagna dopo le crociere, come molti hanno osservato. Ma finalmente ripartiamo. E aspettiamo i ristori.
 
Con il nuovo governo la montagna dovrà tornare al centro delle politiche per il Paese. Il turismo invernale è indubbiamente un pilastro dello sviluppo delle Alpi e degli Appennini».

  

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