Nuova legge sulle concessioni idroelettriche, rivolta di categorie e sindacati e Tonina ritira la proposta

Bufera in corso sul nuovo disegno di legge provinciale (dell'assessore Mario Tonina) che regolamenteà le concessioni idroelettriche di piccola e media dimensione. Contestao in Commissione consiliare il metodo di confronto. E contestato dai vertici nazionali il sistema di gara anche per le piccole derivazioni.

«Un tempo adeguato per presentare delle osservazioni e così rendere non solo formale il confronto. In ballo c’è il gestione delle concessioni idroelettriche di piccola e media dimensione in Trentino». Così i segretari di Cgil, Cisl e Uil del Trentino nel corso dell’audizione in terza commissione del Consiglio provinciale di Trento sul disegno di legge 81, in materia di territorio e ambiente.

«Se per le piccole, quelle fino a 220 chilowatt, potrebbe cambiare poco, per quelle di media dimensione la Giunta propone di rinnovare le concessione tramite gara, con il rischio concreto che una risorsa tanto strategica per il territorio e la comunità passi a gestione privata, anche quando questa è gestita dagli enti pubblici», hanno aggiunto i portavoce dei sindacati, chiedendo di inserire il confronto sul disegno di legge in un quadro più ampio che tenga conto di tutte le concessioni idroelettriche e sul mantenimento dell’occupazione nel settore.

Una posizione condivisa anc he dalle categorie. Il direttore di Confindustria di Trento, Roberto Busato, è intervenuto durante l’audizione, contestando il metodo con la quale è stata convocata. «Non si possono convocare le categorie il giovedì per il lunedì», ha detto - a quanto riporta una nota del Consiglio provinciale - Busato, che ha chiesto incontro con il presidente Walter Kaswalder per discutere del merito.

La posizione è stata condivisa anche dal direttore di Confesercenti, Aldi Cekrezi, e di Asat, Roberto Pallanch.

Giovanni Profumo, di Confcommercio Trento, ha detto che «non è accettabile che il giovedì venga mandato alle categorie il testo di un ddl così importante pretendendo di avere il lunedì un’analisi compiuta», mentre il presidente dell’Associazione degli artigiani del Trentino Marco Segatta ha mandato una nota rilevando come non è stato possibile effettuare un’analisi del ddl visti i tempi ristretti.

I consiglieri di minoranza presenti alla convocazione hanno chiesto un cambio delle modalità di convocazione e chiesto più tempo per confronto sul ddl.

Durissima opposizione di Assoidroelettrica. 

«Mettere a gara gli impianti sotto i 3.000 chilowatt è prematuro. In Europa nessuno lo ha fatto, e Bruxelles lo ha fatto con le grandi derivazioni con risultati tutt’altro che lusinghieri». Lo ha detto il direttore generale di Assoidroelettrica, Paolo Taglioli, intervenendo durante l’audizione sul disegno di legge 81 convocata dalla terza commissione del Consiglio provinciale di Trento. A quanto riporta una nota, Taglioli ha inoltre evidenziato come ci siano «molti soggetti d’oltralpe interessati ad aggiudicarsi le concessioni» delle centraline idroelettriche italiane.
«Aprire un sistema di gare, di totale concorrenza, rischia di accentrare una risorsa pubblica come l’acqua nelle mani di pochi gruppi», ha poi specificato il vicepresidente Stefano Luciani.

L’associazione dei produttori privati di energia elettrica ha poi definito discriminatoria la scelta di tenere fuori dai meccanismi competitivi le cooperative, mentre ha chiesto che le centrali, alla scadenza della concessione, non vengano demolite, ma continuino a operare.

L'assessore Mario Tonina ritira il ddl.

Al termine delle audizioni, l’assessore all’ambiente della Provincia di Trento Mario Tonina ha deciso di rinviare l’intero disegno di legge 81, con la sola eccezione dell’emendamento riguardante i buoni pasto. Lo comunica una nota del Consiglio provinciale.

«Sulle concessioni si è dovuto intervenire: servono approfondimenti, ma la norma va modificata, e non si può continuare a rinnovare le concessioni sotto i 3.000 Kilowatt come si è fatto fino a ora. Non c’è alcuna volontà di fare forzature, ma vanno trovate soluzioni a fronte di concessioni scadute in alcuni casi dal 2010», ha detto Tonina, ipotizzando l’approvazione del ddl nel mese di marzo.

Il consigliere Alex Marini (Gruppo misto) ha invece proposto di separare il tema delle concessioni riguardanti le piccole medie derivazioni, da inserire in un ddl apposito.

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