Maxi-appalto per le pulizie post-Covid la Provincia revoca il bando e i sindacati esultano: «Giusto»

La giunta provinciale di Trento ha revocato gli atti di una procedura di gara in corso da alcuni mesi per l’erogazione, attraverso lo strumento della convenzione, dei servizi di pulizia a favore, oltre che della Provincia, di diversi enti sul territorio provinciale.

La misura, riferisce un comunicato, è conseguente al mutato quadro normativo e sanitario, che richiede ora non solo le pulizie, ma una sanificazione professionale completa. La Giunta ha ritenuto che gli atti della gara non siano corrispondenti alle mutate esigenze organizzative, e sussista un preciso interesse pubblico alla loro rimozione, anche tenuto conto della necessità di tutelare il diritto alla salute.

Plaudono i sindacati: «I lavoratori e le lavoratrici delle pulizie hanno vinto. Revocando il maxi appalto la Giunta provinciale ha tolto dal tavolo una convenzione che ne peggiorava drasticamente le condizioni di lavoro e le retribuzioni. Le proteste e le mobilitazioni hanno ottenuto questo formidabile risultato». Filcams e Fisascat hanno accolto con soddisfazione la notizia della revoca del maxi appalto provinciale che definiva le condizioni per i servizi di pulizia di tutti gli uffici della Provincia e degli enti territoriali, coinvolgendo 1.500 lavoratori, soprattutto donne.

«Arriva al termine la battaglia che abbiamo intrapreso ancora nel 2017 e che ha visto il suo punto più forte circa un anno fa, contro il Comune di Trento per l’appalto ponte sulle pulizie degli uffici comunali. Palazzo Thun ha deciso nei mesi scorsi di revocare l’appalto ponte e uscire dalla convenzione provinciale andando da solo. Una scelta che ha sicuramente inciso anche sulla decisione di oggi. È un passaggio storico per le lavoratrici degli appalti che operano spesso con retribuzioni bassissime e senza alcuna certezza del loro futuro», dicono Paola Bassetti e Francesca Vespa.

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