Acciaieria, battaglia legale fra le imprese: nuovo stop

di Francesco Terreri

La ripartenza dell'Acciaieria di Borgo Valsugana torna in alto mare. Mosteel, la società di Roma che ha partecipato alla gara per l'affitto venendone esclusa, ha fatto ricorso e, contemporaneamente, ha presentato un'offerta più alta rispetto al prezzo base di 1,2 milioni di euro di canone annuo in base al quale la gestione era stata aggiudicata all'altra concorrente, il gruppo padovano Acciaierie Venete. Il Tribunale ha sospeso l'aggiudicazione e ha convocato le parti venerdì per decidere.

Lunedì mattina i sindacati e le rappresentanze aziendali degli oltre 220 dipendenti di Leali Steel, di cui 105 a Borgo, avrebbero dovuto firmare con le Venete l'accordo che dava il via libera alla ripresa produttiva. Invece nel vertice straordinario con la stessa Leali Steel, il commissario giudiziale Pasquale Mazza e Acciaierie Venete è arrivata la notizia dello stop.

«C'è un ricorso pendente di Mosteel che ha anche rilanciato sul prezzo. Da qui la decisione di sospendere l'aggiudicazione ad Acciaierie Venete - spiega la segretaria della Fiom Cgil Manuela Terragnolo - I giudici dovrebbero decidere venerdì. Colpisce il fatto che Mosteel, che sembra una società molto piccola, metta in gioco quantità economiche importanti».

«Il Tribunale si è preso qualche giorno per decidere - conferma il segretario della Fim Cisl Luciano Remorini - Tutto è fermo di nuovo. Oggi (ieri ndr ) avevamo l'incontro con Acciaierie Venete per l'accordo sull'affitto. Invece ci hanno spiegato che c'è stato il ricorso e una nuova offerta. A questo punto speriamo almeno che si confermi l'affitto a Acciaierie Venete e la ripresa della produzione e che si rinviino le controversie alla gara per l'acquisto che ci sarà tra un anno».
Acciaierie Venete, che fa capo alla famiglia Banzato, è un gruppo siderurgico da 1.123 dipendenti e 653 milioni di fatturato. Nella gara del 22 giugno per l'affitto di ramo d'azienda di Leali Steel ha offerto la cifra a base d'asta, 1 milione 100 mila euro per gli stabilimenti di Borgo e Odolo (Brescia) e 123 mila euro per la controllata bresciana Laf, e la sua offerta è stata l'unica ad essere ritenuta valida.
Mosteel, invece, è una società veicolo costituita un anno fa per operazioni di acquisizioni di aziende. Capitale sociale 50 mila euro, socio unico Monte Paschi Fiduciaria, che nasconde gli effettivi proprietari. Ma nel caso della gara per Leali Steel, è emerso come dietro Mosteel ci fosse la società di commercio di ferro Hadid Mediterranean Steel, sede a Roma, proprietari imprenditori siciliani.

Nella recente assemblea del 12 giugno di Mosteel, infatti, Monte Paschi Fiduciaria ha delegato a rappresentarla l'amministratore unico di Hadid Paolo Di Grandi . L'assemblea ha confermato amministratore unico di Mosteel Vincenzo D'Elia , a cui ha dato tutti i poteri per presentare offerte nella gara per Leali Steel, prima per l'affitto, poi per esercitare il diritto di prelazione all'acquisto, dopo aver chiarito «i termini dell'operazione anche in ordine agli impegni finanziari a carico della proprietà».
Ma Mosteel cosa dice sull'occupazione? «Ha garantito come da decreto che occuperà tutti i dipendenti senza interruzione di continuità nell'anzianità - afferma Remorini - Hanno anche parlato di un periodo di ammortamento per quella che per loro è una startup. Valuteranno se chiedere un ammortizzatore sociale. Intanto però quelli attuali decadranno».

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