Il governo abolisce i voucher, salta il referendum Utilizzabili fino al 31 dicembre quelli già venduti

Poco fa l’annunciato via libera dal consiglio dei ministri all’abolizione dei voucher. che implica la cancellazione del relativo referendum promosso dalla Cgil e fissato per il 28 maggio.

I voucher già acquistati possono essere usati fino al prossimo 31 dicembre.

«Useremo le prossime settimane per rispondere ad una esigenza che certamente l’eliminazione dei voucher non risolve, per una regolazione seria del lavoro saltuario e occasionale», ha detto il premier Paolo Gentiloni.

«Abbiamo abrogato le norme su voucher e appalti nella consapevolezza che l’Italia non aveva certo bisogno nei prossimi mesi di una campagna elettorale su temi come questi e nella consapevolezza che la decisione è coerente con l’orientamento che è maturato nelle ultime settimane in Parlamento», ha aggiunto il premier.

«Lo strumento dei voucher - ha proseguito - si era deteriorato e non era uno strumento attraverso il quale, se non per situazione molto specifiche, si poteva dare una risposta efficiente e moderna. Avevamo la risposta sbagliata ad un esigenza giusta e all’esigenza ora ci rivolgeremo con un confronto già nelle prossime settimane con le parti sociali e il Parlamento».

Soddisfatta la reazione della capogruppo di Sinistra italiana e presidente del gruppo misto al Senato, Loredana De Petris e del senatore Giovanni Barozzino, capogruppo di Si in commissione lavoro.

«La decisione di abrogare i voucher è una notizia molto positiva che conferma quanto fondate fossero le nostre critiche. Quella scelta, del resto, rivela che governo e maggioranza erano pienamente coscienti di quale sarebbe stato il verdetto dei lavoratori e degli elettori sui voucher e su tutto il Jobs Act. Per questo hanno preferito evitare il ricorso alle urne».

«È evidente - proseguono i due senatori di Sinistra - che per evitare il referendum la legge dovrà essere approvata o il decreto convertito in tempo. È altrettanto evidente che ora il governo deve rispondere alle richieste del comitato promotore anche per quanto riguarda il secondo referendum, quello sulla responsabilità sociale».

«Come Sinistra italiana proseguiremo comunque la nostra battaglia fino a che non verranno ripristinati l’art. 18 e la salvaguardia dei diritti dei lavoratori, cancellati dalla legge del governo Renzi. E non capiamo come un simile obiettivo non possa essere fatto proprio da chiunque si senta di sinistra»,  - concludono De Petris e Barozzino.

Critiche al’labolizione dei vopucher arrivano invece da varie organizzazioni datoriali, da Confindustria a Cia.

Eliminare totalmente i voucher è una decisione non condivisibile e molto deludente. A questo punto sarebbe stato preferibile mantenere l’attuale disciplina, lasciando ai cittadini la libertà e il buon senso di decidere - attraverso il referendum - il mantenimento di uno strumento che ha permesso a tipologie di lavoro occasionale di essere regolarmente retribuite e coperte dalle relative tutele: è la posizione di Cia-Agricoltori Italiani.

L’agricoltura, pur essendo stato il primo settore a sperimentare i voucher nel 2008, «ha dimostrato sempre un uso corretto dello strumento che non si pone in contrapposizione con i rapporti di lavoro subordinato - sottolinea la Cia - e ciò è dimostrato dai dati, che dal 2008 al 2015 ci dicono che il settore ne ha utilizzati il 4,8% rispetto a quelli venduti, con un calo drastico nell’ultimo anno che si attesta all’1,8%.

La cancellazione dei voucher provocherà delle conseguenze negative, in particolare per le realtà produttive meno strutturate e con più difficoltà a gestire la programmazione di attività stagionali che richiedono flessibilità. Questa decisione - conclude la Cia - danneggerà anche tutti coloro che, in questi anni di crisi economica, hanno ottenuto grazie ai voucher un’utile integrazione al reddito, andando a colpire proprio le fasce più deboli (studenti, pensionati e percettori di prestazioni a sostegno del reddito)».

E la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, osserva: «La Cna è totalmente contraria all’abolizione dei voucher in questo quadro regolamentare che non consente alle imprese, soprattutto piccole, di far fronte ai picchi di attività operando con facilità e assicurando ai lavoratori le garanzie contrattuali e previdenziali», dichiara il presidente nazionale, Daniele Vaccarino, in una nota. «Si tratta di una decisione - aggiunge - che alimenta il sommerso e danneggia imprenditori e lavoratori».

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