Cambio lira-euro: bisogna aver presentato un'istanza o essere andati in giudizio

A 100 giorni dalla sentenza della Consulta, Bankitalia convertirà le lire in euro «solo a coloro che sono andati in giudizio e a chi ha avuto accortezza di presentare istanza entro il 28 febbraio 2012, facendosi rilasciare apposita ricevuta dalla stessa Banca d’Italia». Lo rendono noto Adusbef e Federconsumatori, parlando di un «duro colpo» per i risparmiatori arrivato dopo la sentenza della Corte Costituzionale che il 7 ottobre 2015 aveva dichiarato incostituzionale l’anticipo dello stop al concambio deciso dal governo Monti.

Secondo una circolare di Via Nazionale anticipata dalle associazioni dei consumatori, la Banca procederà al cambio delle lire «in favore di coloro che hanno avviato, entro il termine originario di prescrizione delle lire (28.2.2012), un giudizio volto a ottenere la condanna della Banca d’Italia a dare seguito all’istanza di conversione, purchè l’eventuale sentenza sfavorevole non sia passata in giudicato; hanno richiesto con un’istanza formale la conversione entro il termine sopra indicato, specificando l’importo».

Adusbef e Federconsumatori, «osservando il principio giuridico sulla prescrizione, che deve decorrere dal momento in cui può essere esercitato il diritto, invitano quindi i possessori di lire, che non hanno intentato azione giudiziaria, né hanno richiesto con un’istanza formale la conversione entro il termine del 28 febbraio 2012 con la specifica dell’importo, di andare nelle filiali di Bankitalia a chiedere la conversione, richiedendo ricevuta del diniego».

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