Inquinamento diesel, la Ue sapeva dei trucchi Ignorate per anni le richieste di nuovi controlli

Gli organismi dell'Unione europea sapevano da un paioi d'anni dei software utilizzati da produttori di automobili diesel per alterare i dati delle emissioni. Sapeva che questo tipo di combustione non consente di abbattere significativamente l'inquinamento prodotto. E da anni, anche all'interno della Ue, c'era chi chiedeva che i controlli avvenissero su automezzi per strada, non nell'ambiente evidentemente edulcorato dei laboratori per i test. Ma la lobby dell'auto (e degli ancora più inquinanti mezzi pesanti) ha prevalso sul rispetto delle normative per ridurre i rischi sanitari e ambientali legati al traffico.

È lo scenario che emerge, a proposito dello scandalo Volkswagen, da una serie di rivelazioni di stampa, riprese fra l'altro oggi dal Financial Times, che ipotizzano un quadro europeo nel quale hanno prevalso sulla tutela dei cittadini le ragioni del business e la scelta delle case automobilistiche di investire massicciamente sul diesel, fin dagli anni Novanta, anziché orientarsi verso tecnologie più pulite. Tant'è che ancora oggi la maggioranza dei mezzi sul mercato sono diesel e ora molti osservatori indipendenti auspicano che l'emergere di questa scomododa verità possa finalmente orientare l'industria verso un reale salto di qualità, con una decisa accelerazione sul fronte delle soluzioni ibride (benzina/elettrico) o totalmente elettriche (che in sostanza riducono l'inquinamento d'uso locale al solo pulviscolo rilasciato dai pneumatici).

Frattanto, prosegue il tentativo di risalire alle responsabilità in casa Volkswagen, dove è in atto un piano di ricambio dei top manager.

«Abbiamo fornito i nostri componenti in base alle specifiche del costruttore, a cui spetta la calibratura e l'integrazione delle parti nell'autovettura», spiega la Bosch, il colosso tedesco della componentistica automotive, che prende posizione nella vicenda Volkswagen.

Bosh precisao di aver fornito per i modelli Volkswagen oggetto della relazione dell'Epa, il sistema di iniezione Common-rail, nonché il modulo di dosaggio per il trattamento dei gas di scarico.

«Come avviene di consueto nell'ambito della componentistica auto - spiega Bosch nella nota - abbiamo fornito questi componenti in base alle specifiche della Casa automobilistica. Come questi componenti sono calibrati e integrati nei sistemi completi per veicoli - si legge nella nota di Bosch - è responsabilità di ogni casa automobilistica».

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