Cgil: Burli lascia, Ianeselli è il favorito

di Francesco Terreri

Nei giorni scorsi l'esecutivo della Cgil del Trentino è stato informato delle prossime dimissioni di Paolo Burli dall'incarico di segretario generale. Burli lascerà l'incarico nelle prossime settimane, prima della conferenza di organizzazione prevista per giugno, per dare spazio, dice, al rinnovamento al vertice che deve accompagnarsi alla riforma organizzativa messa in cantiere dal sindacato di via Muredei. Il candidato in pole position per succedere a Burli è Franco Ianeselli, già in segreteria fino all'anno scorso, che ha mantenuto deleghe sul mercato del lavoro oltre che la responsabilità del settore impianti a fune. Abbiamo chiesto a Burli di spiegare le motivazioni della sua decisione.


«A giugno - dice il segretario - è in programma la conferenza di organizzazione dove presenteremo la riorganizzazione della Cgil del Trentino sia nel campo dei servizi che nell'attività sindacale delle categorie. Questa riorganizzazione può essere accompagnata anche dalla mia disponibilità a lasciare l'incarico e dall'individuazione di un nuovo leader».


Il mandato di Paolo Burli, rieletto segretario l'anno scorso, scade a fine 2016, quando saranno passati otto anni al vertice e, a norma di statuto, non sarà rieleggibile. «Ma è ora il momento di costruire un nuovo gruppo dirigente, partendo dal segretario. La segreteria resterà quella attuale e darà continuità». In segreteria con Burli ci sono oggi Gloria Bertoldi e Andrea Grosselli.


Ci sono motivazioni personali nella scelta? «Sono stato segretario generale in sei anni terribili per la crisi - risponde Burli - E prima ero segretario amministrativo. Sono anche stanco. Il nuovo progetto è faticoso e servono forze nuove».


Ma in cosa consiste questo progetto di riorganizzazione? «Dobbiamo adeguare maggiormente l'organizzazione della Cgil alle necessità e ai bisogni delle persone - spiega Burli - essere di più nei luoghi di lavoro, dare servizi adeguati. Con i tagli subiti dai patronati e dai Caf, c'è bisogno di rendere il comparto servizi più aderente ai bisogni, più flessibile, più qualificato».


Il rinnovamento riguarda però anche il lavoro sindacale. «Dobbiamo avviare dei ragionamenti sulle filiere anziché rimanere su categorie del '900, i metalmeccanici, i chimici. Vogliamo anticipare alcune decisioni organizzative della Cgil nazionale». Il direttivo della Cgil comincerà a discutere di tutto questo lunedì.

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