Con l'ingorgo fiscale la festa è completa

Ventinove scadenze fiscali in 2 mesi, per un esborso che ammonterà a 75 miliardi di euro: 40 che saranno versati dalle famiglie, 35 dalle imprese. Sono i numeri dell'«ingorgo fiscale» che attende gli italiani e che la Cgia di Mestre ha contato per mettere in risalto i disagi dei contribuenti. Che i Caf confermano. «Siamo saturi fino a tutto giugno. Solo nel Caf Cisl abbiamo già fissato 80.000 appuntamenti al giorno», dice Valeriano Canepari, che è anche coordinatore nazionale dei centri di assistenza fiscale

euroROMA - Ventinove scadenze fiscali in 2 mesi, per un esborso che ammonterà a 75 miliardi di euro: 40 che saranno versati dalle famiglie, 35 dalle imprese. Sono i numeri dell'«ingorgo fiscale» che attende gli italiani e che la Cgia di Mestre ha contato per mettere in risalto i disagi dei contribuenti. Che i Caf confermano. «Siamo saturi fino a tutto giugno. Solo nel Caf Cisl abbiamo già fissato 80.000 appuntamenti al giorno», dice Valeriano Canepari, che è anche coordinatore nazionale dei centri di assistenza fiscale.
 
A rendere esplosiva una situazione già difficile c'è il pasticcio Tasi. La nuova tassa è al debutto ma c'è il rischio, più che concreto, che molti contribuenti debbano pagare al buio, senza che i Comuni abbiano nemmeno deciso le aliquote.
 
«Saremo presi d'assalto», temono i Caf. Almeno per tre ragioni, spiega Canepari che con i Caf ha uno stretto monitoraggio della situazione: 1) «la Tasi è nuova e la gente non la conosce»; 2) «i Comuni non mandano niente a casa dei contribuenti e i cittadini non sanno nulla»; 3) «molte amministrazioni non hanno deliberato e se il cittadino volesse pagare non saprebbe come farlo». In questo contesto è molto concreto il rischio che i contribuenti paghino in base a regole generiche, magari guardando le aliquote nazionali, che poi il comune potrà modificare: ridurre, aumentare, attenuare con l'introduzione di detrazioni. C'è la possibilità di alimentare ricorsi infiniti e richieste di rimborso per avere la restituzione di quanto pagato in eccesso. Ma i comuni temono di rimanere senza liquidità e quindi il ministro dell'Economia ha chiuso alla possibilità di un rinvio, anche mini.
 
Anche senza Tasi, la «stagione del fisco» sarebbe stata pesante. Le scadenze fiscali saranno 18 a giugno e 11 a luglio, dalla Tasi (e Imu) al 730, dalle trattenute Irpef ai versamenti Iva. «Sfiancate dalla crisi e sempre più a corto di liquidità - spiega Giuseppe Bortolussi della Cgia - c'è il pericolo che molte famiglie e altrettante piccole imprese non riescano a superare questo vero e proprio stress test fiscale». 
 
Da un'elaborazione su dati della Banca mondiale, la Cgia ha calcolato che per pagare le tasse in Italia sono necessarie 269 ore all'anno, pari a 33 giorni lavorativi. Nell'area dell'euro solo il Portogallo registra una situazione peggiore della nostra.

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