Il liceale che gioca in Borsa con un rendimento del 16%

Centomila euro - virtuali - a disposizione e sei mesi di tempo per farli fruttare al meglio. Il risultato? Un aumento del capitale iniziale del 16,31%. E un brillante secondo posto nella classifica generale del concorso "TopAdvisor" indetto dalla prestigiosa - e reale - banca svizzera Pictet.  È quanto ottenuto da Nicola Calzà, 19 anni appena, studente all'ultimo anno dell'indirizzo scientifico al liceo "Maffei" di Riva

di Paola Malcotti

calzàRIVA - Centomila euro - virtuali - a disposizione e sei mesi di tempo per farli fruttare al meglio. Il risultato? Un aumento del capitale iniziale del 16,31%. E un brillante secondo posto nella classifica generale del concorso "TopAdvisor" indetto dalla prestigiosa - e reale - banca svizzera Pictet. 
 
È quanto ottenuto da Nicola Calzà, 19 anni appena, studente di Malcesine all'ultimo anno dell'indirizzo scientifico al liceo "Maffei" di Riva, dopo aver partecipato al premio indetto dall'istituto di credito elvetico e che ha visto promotori finanziari, studenti e investitori privati sfidarsi in una gara simulata di gestione di portafoglio. A breve, il ritiro del premio - stavolta vero e proprio - ossia un viaggio-visita alla sede centrale della Pictet di Ginevra, per incontrare esperti ed analisti.
 
«Sin da quando ero alle elementari - spiega Calzà - guardavo al mondo della finanza come a un universo sconosciuto: quei grafici incomprensibili che comparivano sui giornali però mi incuriosivano. E' così che è nata la mia passione: già amante delle scienze e della matematica, da autodidatta ho iniziato presto ad approfondire gli argomenti, visto che al liceo solitamente non vengono affrontati. Ho cominciato a leggere libri di economia e finanza, mantenendo uno sguardo su ciò che succedeva nel mondo; a partire dalle medie e poi dal liceo, ho provato ad interessarmi degli investimenti di mio padre: io gli chiedevo dove avesse impegnato i suoi risparmi e poi andavo a vedere in internet le quotazioni e i titoli, cercando eventuali relazioni fra il prezzo giornaliero delle azioni e le notizie che uscivano sui media finanziari.
 
Compiuti i 18 anni, ho aperto un conto corrente: fin da subito ho cercato di far fruttare i miei risparmi, mantenendo però un profilo a basso rischio, non investendo in azioni od obbligazioni troppo esposte ma in fondi d'investimento. E' così che, un anno fa, quasi per caso, il mio consulente mi ha accennato del concorso della Pictet. Ho voluto mettermi in gioco ma è dovuto passare un po' di tempo prima che capissi il funzionamento del simulatore di gestione del portafoglio virtuale; poi però ho iniziato a svolgere con disinvoltura le operazioni di compravendita. A disposizione c'erano 100 mila euro - virtuali - da investire scegliendo fra circa 120 fondi - reali - forniti dalla banca. Mi sono dovuto informare bene: d'importanza capitale per gli investimenti finanziari è infatti l'informazione, corretta e affidabile; ho tenuto d'occhio quasi tutti i giorni i siti delle borse internazionali, delle principali testate di finanza (IlSole24Ore, Wall Street Journal, Milano Finanza), di Ansa, Morningstar (società leader nell'analisi e ricerca finanziaria nel campo investimenti), Bloomberg e, ovviamente, il sito della banca svizzera, con riferimento al mercato e all'area geografica che riguardavano i fondi in cui avevo investito. Negli ultimi mesi ho deciso di aumentare il rischio, puntando su fondi più volatili ed incentrando il portafoglio sulla Borsa brasiliana. Ho avuto fortuna: grazie ad un dato sul prezzo dei metalli l'indice è schizzato alle stelle. A fine concorso il mio capitale aveva fruttato il 16,31%. Da qui la vincita». E il viaggio a Ginevra. «Prima però ci sarà la maturità». 
 
E dopo? Manco chiederlo. «Ho superato il test d'ammissione alla facoltà di Economia e finanza alla "Bocconi" - conclude Calzà - la mia aspirazione è quella di dare una mano, in futuro, alla politica. Ovviamente dal punto di vista economico».

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