Dussmann conferma i 120 licenziamenti

Dussmann Service ha detto no alla richiesta dei sindacati di ritirare la procedura di mobilità per i 120 dipendenti. La società di ristorazione dell'ospedale Santa Chiara, che il 1° settembre passerà la mano a Serenissima Ristorazione di Vicenza, ha quindi confermato 120 licenziamenti. Sindacati e lavoratori sono molto preoccupati, nonostante le rassicurazioni arrivate da Provincia e Azienda Sanitaria

di Francesco Terreri

Dussmann Service ha detto no alla richiesta dei sindacati di ritirare la procedura di mobilità per i 120 dipendenti. La società di ristorazione dell'ospedale Santa Chiara, che il 1° settembre passerà la mano a Serenissima Ristorazione di Vicenza, ha quindi confermato 120 licenziamenti. Sindacati e lavoratori sono molto preoccupati, nonostante le rassicurazioni arrivate da Provincia e Azienda Sanitaria. L'assessore alla salute Ugo Rossi e i vertici dell'Azienda Sanitaria incontrano in questi giorni Serenissima per avere il suo piano organizzativo. A rischio sono soprattutto i 32 addetti del centro cottura di Ravina, che chiude e che, a detta di Piazza Dante, dovrebbe essere rimpiazzato entro fine agosto da un nuovo centro finitura dei pasti per l'ospedale, collocato nell'area ex Enderle, quella acquistata di recente da Patrimonio del Trentino per 6 milioni di euro. «Ma non si hanno notizie della gara per il prefabbricato» afferma  Paola Bassetti  della Filcams Cgil.
Ieri Dussmann Service e sindacati si sono incontrati presso il servizio lavoro della Provincia. «Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil - si legge in una nota sindacale - hanno richiesto all'azienda il ritiro della procedura di mobilità in quanto non prevista dalle normative vigenti in materia di cambio di appalto. Dal primo di settembre infatti tutti i lavoratori provenienti da Dussmann dovranno essere riassorbiti dalla società subentrante, Serenissima srl».
«Dussmann - prosegue la nota dei sindacati del commercio - ha deciso di non accogliere questa richiesta e ha ribadito la volontà di mantenere aperta la procedura. L'incontro si è concluso con la formalizzazione del mancato accordo tra le parti».
Con ieri sono terminati i 75 giorni previsti dalla legge per giungere ad un'intesa prima dei licenziamenti collettivi. «Entro un termine massimo di 120 giorni, Dussmann può ora procedere al licenziamento dei lavoratori attualmente in forze». Per le organizzazioni sindacali «la situazione resta quindi preoccupante e assume un rilievo fondamentale l'incontro con l'assessore provinciale alla salute Ugo Rossi che si terrà venerdì 2 agosto» cioè domani.
«Noi chiediamo la garanzia occupazionale per tutti i dipendenti - dice ancora Bassetti della Cgil - L'assessore ci ha dato assicurazioni l'altro giorno ma, subito dopo l'esito negativo dell'incontro al servizio lavoro, ci ha riconvocati per venerdì. Intanto con l'Azienda Sanitaria incontreranno Serenissima per capire il loro piano organizzativo. Il timore è che non intendano riassorbire tutti».
Il centro cottura di Ravina viene chiuso perché era della Dussmann, ma Serenissima avrebbe il suo centro cottura a Rovigo. «La Provincia aveva detto che avrebbe montato un prefabbricato per un centro finitura alla ex Enderle, ma ad oggi non sappiamo niente della gara per la costruzione. I tempi ormai non ci sono».
Bassetti sottolinea: «Per noi i 120 lavoratori fanno capo all'ospedale. Molti sono lì da 20-25 anni. Su questo abbiamo chiesto un impegno chiaro alla politica e all'Azienda Sanitaria».

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