Trentino: manca lavoro,  gli stranieri se ne vanno

La crisi fa scappare gli stranieri dal Trentino. Secondo l'ultimo bilancio Istat sulla popolazione immigrata che fotografa la situazione al primo gennaio di quest'anno, il numero di persone che si sono cancellati dalle anagrafi dei Comuni trentini per trasferirsi all'estero è il doppio dell'ultimo anno pre-crisi, ovvero il 2007

di Angelo Conte

stranieriTRENTO - La crisi fa scappare gli stranieri dal Trentino. Secondo l'ultimo bilancio Istat sulla popolazione immigrata che fotografa la situazione al primo gennaio di quest'anno, il numero di persone che si sono cancellati dalle anagrafi dei Comuni trentini per trasferirsi all'estero è il doppio dell'ultimo anno pre-crisi, ovvero il 2007. In totale, considerando anche chi ha scelto altre zone d'Italia, nel 2012 sono stati oltre 4.000 gli stranieri che hanno lasciato la provincia contro i 3.300 circa del 2007 (+25%). Non solo, a causa della mancanza di lavoro, come spiega anche il sindacato, in settori tradizionalmente ad alta intensità di manodopera straniera, sta rallentando di molto anche il flusso degli immigrati che vengono per trovare lavoro. Nell'intero 2012 sono stati poco più di 2.900 i nuovi residenti provenienti dall'estero, cifra che è del 40% circa più bassa rispetto all'ultimo anno pre-crisi, il 2007 appunto.
La spiegazione, secondo gli statistici, è la grande crisi dei settori come il porfido, l'edilizia e i trasporti, tra i più toccati dalla crisi. Da alcuni anni, aggiungono al Servizio statistica di Trento, si nota un cambiamento del tipo di immigrazione. Inizialmente chi arrivava erano uomini giovani che trovavano lavoro come muratori, nelle cave o come autisti di camion. Da alcuni anni, il numero di maschi in entrata nella provincia sta rallentando, mentre resta stabile quello delle donne che vengono impiegate nel campo della cura agli anziani.
Il confronto tra il 2012 e il 2007, ultimo anno prima della grande crisi, conforta con i numeri la spiegazione fornita dagli esperti. Durante l'intero 2012, infatti, gli stranieri che hanno deciso di venire a risiedere in Trentino sono stati 2.903 con quasi 1.600 donne e 1.305 uomini. Negli anni prima della crisi, il flusso in entrata era molto più elevato: il 2007 con 5.323 ingressi aveva fatto segnare il picco del quinquennio che risale fino al 2002. Ma anche l'anno peggiore, il 2006, con 3.525 supera abbondantemente il livello del 2012, come pure il 2003 (3.977 ingressi, il 2004 con 3.717 e il 2005 con 3.593).
Andamento contrario per quanto riguarda, invece, le uscite degli stranieri dalla provincia per andare all'estero. Nel 2012 sono stati 762 (377 uomini e 385 donne), record rispetto agli anni prima della crisi. Nel quinquennio 2002-2007, il numero più elevato di emigrazione di stranieri verso l'estero si era verificato proprio nel 2007 con 403 cancellazioni, quasi la metà di quelle dell'anno scorso. Nel 2003, anno con i dati più bassi, erano state solo 158.
Trento viene lasciata più del passato anche dagli stranieri che cercano un'opportunità in altre zone d'Italia. Il numero di persone che si sono cancellate dall'anagrafe per altri comuni italiani è salito nel 2012 a 3.331 contro i 2.898 del 2007. Anche negli anni a ritroso fino al 2003 il dato maggiore, nel 2006 era stato pari a 3.061, più del 10% in meno rispetto a quanto registrato l'anno scorso. Nonostante l'addio al Trentino di una quota maggiore di stranieri, il loro numero tra fine 2011 e fine 2012 è comunque aumentato, per merito degli ingressi, passando dai 45.880 del primo gennaio 2012 ai 48.710 del primo gennaio 2013.

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