Povertà in aumento  tra le famiglie trentine

Sono il 25% di quelle che si rivolgono alla Caritas di Borgo.  Lo scorso anno il servizio è stato attivato 52 volte ed alle 542 persone bisognose che nel 2012 si sono presentate all'oratorio sono stato distribuiti qualcosa come 195 quintali di alimenti

di Massimo Dalledonne

SF9900000006IXL.jpgBORGO - Una famiglia su quattro che si rivolge alla Caritas è italiana. Uno stato di bisogno che da oltre un anno viene registrato all'oratorio parrocchiale di Borgo e che necessità sempre più di alimenti ma anche di vestiario. Sono oltre una quindicina i volontari, in prima fila la San Vincenzo e l'Associazione Ama, che ogni giovedì mattina aprono le porte del magazzino in via 24 Maggio per aiutare le tante persone in difficoltà. 

 

Lo scorso anno il servizio è stato attivato 52 volte ed alle 542 persone bisognose che nel 2012 si sono presentate all'oratorio sono stato distribuiti qualcosa come 195 quintali di alimenti. Sono soprattutto alimenti freschi. Ogni due settimane viene garantita anche una spesa completa. «Si tratta di prodotti che vengono messi a disposizione - ricordano i volontari - soprattutto dalla Confraternita della San Vincenzo (60 quintali), dal Banco Alimentare di Trento (59 quintali), da Trentino Solidale (50 quintali), dalla Caritas, ma pure dai supermercati del Sait di Borgo e di Strigno». E, rispetto al passato, sono sempre più le famiglie italiane che usufruiscono del servizio. Lo scorso anno sono stati assistiti in tutto 98 nuclei familiari, complessivamente 340 persone di cui 65 con meno di 5 anni di età.

 

«I dati ci dimostrano come il servizio non sia oramai più un vantaggio esclusivo delle persone extracomunitarie». Nel 2012 sono state 24 le famiglie italiane assistite, 34 quelle originarie del Nordafrica, 17 da diversi paesi dell'Unione Europea come Polonia, Romania e Bulgaria, 15 dalla penisola balcanica ed otto da altri paesi di tutto il mondo. Ogni giovedì, oltre agli alimenti, si può usufruire anche di abbigliamento in buono stato, di calzature e, previo accordo direttamente con i singoli donatori, anche di mobili per la casa ed elettrodomestici usati. Una famiglia su due che si rivolge alla Caritas ha in casa un bambino con meno di 5 anni.

 

Quasi tutti i nuclei familiari, tranne cinque che arrivano dall'Alta Valsugana, risiedono nella Comunità Valsugana e Tesino: 38 di loro abitano a Borgo, 12 nei comuni di Samone, Strigno e Villa Agnedo, altrettanti fra Spera, Carzano, Scurelle e Castelnuovo ed altri 10 nella zona di Ospedaletto e Grigno. Due famiglie risiedono nei comuni di Ronchi e Roncegno e gli ultimi 9 abitano a Telve, Torcegno e Telve di Sopra. Il 75% delle famiglie aiutate è stato segnalato anche dal Servizio sociale della Comunità Valsugana e Tesino con cui la Caritas collabora costantemente.

 

I mesi di maggiore afflusso sono quelli compresi tra ottobre e marzo e delle 542 persone che si sono rivolte lo scorso anno all'oratorio parrocchiale, 403 sono segnalate ai servizi sociali ed altri 26 per aiuti occasionali. Una dimensione, quella del servizio caritativo offerto a Borgo, che sta sempre più assumendo una dimensione di valle. Le famiglie in difficoltà aumentano sempre più e per questo i volontari chiedono la collaborazione del territorio, dei servizi preposti, delle parrocchie e dei gruppi missionari locali per riuscire ad aiutare il maggior numero di famiglie che sempre più non riescono ad arrivare con i beni di sussistenza nemmeno alla terza settimana del mese. 

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