Cassa integrazione record, stop a cave e cantieri

Il record di ore di cassa integrazione raggiunto a marzo è stato sbriciolato ad aprile. Il mese scorso l'Inps ha autorizzato alle imprese trentine 1 milione 23 mila ore, il 27,9% in più del mese precedente e ben l'87% in più dell'aprile 2012, quasi un raddoppio. Si tratta del terzo peggior risultato mensile di sempre, superato solo dai due mesi neri del 2010, giugno e luglio, quando le ore autorizzate dall'Inps furono rispettivamente 1,3 e 1,2 milioni

di Francesco Terreri

Il record di ore di cassa integrazione raggiunto a marzo è stato sbriciolato ad aprile. Il mese scorso l'Inps ha autorizzato alle imprese trentine 1 milione 23 mila ore, il 27,9% in più del mese precedente e ben l'87% in più dell'aprile 2012, quasi un raddoppio. Si tratta del terzo peggior risultato mensile di sempre, superato solo dai due mesi neri del 2010, giugno e luglio, quando le ore autorizzate dall'Inps furono rispettivamente 1,3 e 1,2 milioni. Sono oltre tremila gli operai e impiegati che vivono con 800 euro al mese e per alcuni si avvicina la fine della cassa straordinaria e si apre la prospettiva del licenziamento. Si fermano e chiudono soprattutto cave e cantieri.
Nei primi quattro mesi dell'anno le ore di cassa autorizzate sono arrivate a quota 2 milioni 633 mila, il 58% in più dell'analogo periodo dell'anno scorso. A crescere nel mese e nel quadrimestre è soprattutto la cassa ordinaria. Ad aprile sono state autorizzate 528 mila ore, quasi cinque volte il dato dell'aprile 2012, anche se del 7% inferiore a marzo. Nei primi quattro mesi le ore di cassa ordinaria sono pari a 1,6 milioni, il triplo dello stesso periodo dell'anno scorso. La cassa straordinaria, più legata a situazioni di crisi aziendale, cresce ad aprile a 490 mila euro, il doppio di marzo e il 20,5% in più di un anno prima. Nel quadrimestre siamo a 986 mila ore, un dato stabile sul 2012.
La cassa integrazione in deroga, che riguarda settori come l'artigianato e il commercio e le imprese più piccole, è invece ridotta al lumicino per la mancanza di fondi. Il mese scorso l'Inps ha autorizzato solo 5.335 ore, meno di marzo e un quinto dell'aprile 2012. Nel primo quadrimestre le ore in deroga si fermano a poco più di 30 mila, contro le 149 mila dell'anno scorso.
Due terzi del totale delle ore fanno capo a edilizia e estrattivo, i settori epicentro della crisi. Ad aprile alle imprese di costruzioni sono state autorizzate altre 658 mila ore di cassa (+173% sul 2012). Il grosso, 454 mila ore, è cassa ordinaria e di essa 190 mila ore vanno all'industria edile, 142 mila all'artigianato edile e 122 mila ai lapidei, cioè a porfido, pietra, inerti.
Altre 199 mila ore sono di straordinaria, tutte nell'industria edile, dove sono state messe in liquidazione imprese storiche come Garbari e Duplo. Senza contare che nell'ambito dell'industria ci sono 40 mila ore nella lavorazione dei minerali non metalliferi e 12 mila nell'installazione di impianti per l'edilizia. Nei primi quattro mesi le ore di cassa in edilizia sono arrivate a 1,6 milioni (-147%).
«In questi giorni sono stati licenziati gli ultimi dipendenti della Costruzioni Pasqualini, un'altra delle imprese storiche che hanno chiuso - dice  Pasquale Del Prete  della Fillea Cgil - Andando in giro, si vede che Rovereto è ferma, a Pergine o in Val dei Mocheni i cantieri sono pochissimi, ad Albiano chiudono le cave con cassa integrazione e licenziamenti». Aggiunge  Sandra Ferrari , sempre della Fillea: «In alcuni casi la cassa straordinaria si avvicina alla fine e si annunciano esuberi, mentre sono diverse le aziende in ritardo con i pagamenti degli stipendi ai dipendenti».
Per il resto, in cassa ad aprile vanno operai e impiegati dell'industria per 357 mila ore, il grosso delle quali, 280 mila ore, sono nella meccanica. In questo caso tuttavia si tratta spesso di ore autorizzate ma poco utilizzate. Perché si registra anche qualche segnale di ripresa.

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