Musica / Evento

Festival Poplar al Doss Trento in settembre, ma è già caccia al biglietto con mesi di anticipo

Annunciati i primi otto nomi della line up: dai Viagra Boys a Fulminacci, in un clima di «lenta propagazione», l’anno scorso ci furono ottomila spettatori anche da fuori provincia

NEL 2023 Quattro sere, quattro sold out
MATTARELLO All'area San Vincenzo senza grandi nomi

Diego Morone

TRENTO. Ormai giunto all'ottava edizione, il Poplar è diventato una certezza. Le date sono state già annunciate: le quattro serate si terranno da giovedì 12 a domenica 15 settembre. E già qualche centinaio di abbonamenti "alla cieca", ovvero senza conoscere la line up delle varie serate, è già stato venduto.

I fedelissimi del festival del doss Trento, quindi, sono già in fibrillazione. E poi, c'è da scommeterci, ci saranno i "nuovi" che per la prima volta parteciperanno alla quattro giorni. Viceversa, dal fronte Provincia tutto tace per quanto riguarda il cartellone della Music Arena. Anche se, a giorni, dal Centro Santa Chiara dovrebbero arrivare le prime ufficialità.

Tornando a Poplar, il tema scelto quest'anno è "No Geography", e il concept va di pari passo con gli artisti annunciati: da un lato c'è l'idea di abbattere tutte le barriere fisiche esistenti, materiali o meno che siano, un po' una "risposta" a quello che lo scenario geopolitico globale sta vivendo e a cui siamo esposti, mentre dall'altro vuole essere un accento sui protagonisti stessi.

Quello che stanno cucinando al Doss di Trento "quelli del Poplar" è un piatto fusion: c'è un ché di italiano, la componente europea e qualcosa che viene anche fuori dalla zona Schengen. Il titolo, inoltre, è anche un omaggio all'album del 2019 dei Chemical Brothers, omonimo: "No Geography".

L'annuncio arriva quest'anno ad aprile - quando di solito era una faccenda prettamente estiva - per via delle novità che si prospettano all'orizzonte. «L'evento deve propagarsi con calma. L'idea è quella di smarrirsi, perdere i punti di riferimento e ridisegnare le geografie»: questo è quello che succederà al Doss di Trento.I numeri che si stimano sono sulla stessa lunghezza dell'anno scorso, in cui più di 14 mila persone sono passate dal Doss, arrivando un po' da tutta Italia, ma anche da oltre le Alpi, tra Austria, Germania e Francia. La possibilità che il sold out venga toccato è confermata anche dalla velocità con cui gli "Early Birds", abbonamenti a prezzo ridotto - ma al buio, senza conoscere la line up completa, sono stati venduti: in meno di 24 ore qualche centinaio di biglietti è "volato via".

Un fattore di interesse, potenzialmente capace di attirare una fetta di pubblico più ampia, sarà la line up trasversale: la quota di artisti annunciati, nella prima release, vede persino meno nomi nostrani, rispetto agli artisti internazionali.

Gli 8 nomi annunciati sono stati: i Viagra Boys, band post-punk svedese, i Mount Kimbie, eclettico duo inglese, difficile persino da etichettare, Fulminacci, cantante indie già presente a Poplar 2019, che torna quest'anno "da Re", Sofia Kourtesis, uno dei nomi per cui essere più curiosi - acclamata dj, compositrice e produttrice peruviana -, ma anche Ele A, la fusione tra l'old school e la nuova ondata di rap italiano - l'artista italo-svizzera è capace di mettere d'accordo l'intera platea di ascoltatori di rap, un'impresa non facile, Altea - voce ipnotica dai Thru Collected, il collettivo napoletano, fresca di un'apparizione sul disco del producer multiplatino Mace, Zimmer90, gruppo indie-pop tedesco e, infine, i Fat Dog, band inglese, che saprà sicuramente animare il pubblico con le loro performance descritte da Rolling Stones come "silly and surreal", "sciocche e surreali".

Alcuni dei fan più sfegatati del Festival avevano già avuto modo di scoprire chi sarebbero stati i primi nomi annunciati: anche quest'anno il canale telegram del Festival sarà popolato da spoiler, come i rebus che avrebbero potuto portare ai nomi, in anteprima - premio l'ingresso omaggio o, per chi ha fatto en plein, un abbonamento. Il Poplar, come nelle scorse edizioni, avrà anche una parte culturale, appunto il "Cult", tra approfondimenti e talk di vario genere, ma non è finita qui: i ragazzi di Entropia sembrano avere in serbo altre sorprese lungo il percorso che va da qui alla metà di settembre.

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