Provincia / Il nodo

Inceneritore e Autorità sui rifiuti: l'assessora Zanotelli accelera, i sindaci frenano

La giunta di piazza Dante vorrebbe tirare dritto e arrivare rapidamente alle scelte definitivo sull'impianto che dovrebbe chiudere il ciclo del residuo. Il primo cittadino di Arco, Betta: «Ogni territorio alza le sue barriere per mantenere la sua autonomia. E poi ci sono le elezioni comunali a maggio. Hanno voluto anticiparle ed ecco il boomerang»

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TRENTO - «La nostra volontà è di chiudere nei prossimi giorni per consentire non solo l'avvio della nuova autorità d'ambito, ma anche l'inizio dell'iter di realizzazione dell'impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti, che considero urgente e necessario».
L'assessora provinciale all'ambiente e agli enti locali, Giulia Zanotelli, vuole imprimere un'accelerazione al percorso per arrivare nei tempi previsti alla convenzione con comuni e comunità di valle per l'istituzione dell'Egato, ovvero l'ente di governo dell'ambito territoriale ottimale per la gestione del ciclo dei rifiuti e dunque anche del previsto inceneritore.
 
«A novembre - aveva detto Zanotelli due mesi fa - vi è la scadenza che ci siamo dati per costituire l'ente di governo dell'ambito dei rifiuti, che sarà tenuto a decisioni certo complesse, ma non per questo rinviabili ulteriormente, quali quella sulle scelte relative all'impianto di chiusura del ciclo».
E ora che la scadenza si avvicina, preme sul Consiglio delle autonomie, l'organo di rappresentanza di comuni e comunità, perché si dia il via libera alla convenzione che dovrà essere sottoposta a tutti i consigli comunali. Ma tra i sindaci ci sono grosse resistenze e c'è chi vorrebbe rinviare la decisione a dopo le elezioni comunali del 4 maggio prossimo. Intanto, proprio per sottolineare la determinazione a non accettare rinvii, ieri Zanotelli ha precisato, riguardo all'emendamento inserito dalla Giunta nella manovra di bilancio e approvato in commissione che «la proroga al 31 dicembre 2025 riguarda altri servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica e non coinvolge il ciclo dei rifiuti».
 
L'assessora insiste inoltre sottolineando che: «La volontà dell'esecutivo è quella di concludere il percorso di costituzione della nuova autorità, attraverso l'intesa con il Consiglio delle autonomie locali, nel più breve tempo possibile. A tal fine, già dallo scorso maggio, è stato avviato un proficuo confronto con il Consiglio delle autonomie che ha anche portato alla condivisione nell'ambito del protocollo di intesa in materia di finanza locale, approvato il 13 novembre scorso, del quadro giuridico di insieme, nonché alla previsione, nella manovra di bilancio, di apposite risorse destinate a sostenere gli oneri di costituzione e di primo avvio di Egato e per la progettazione dell'impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti».
 
Il sindaco di Arco, Alessandro Betta, che per il Consiglio delle autonomie ha guidato il tavolo che si è occupato proprio della questione dell'ambito territoriale ottimale per la gestione dei rifiuti e dell'Egato, però osserva:
 
«Dobbiamo dare atto che l'assessora ha cercato di imprimere un'accelerazione per affrontare l'emergenza rifiuti e lo vuole fare non decidendo direttamente ma delegando tutto all'Egato. Molti colleghi sindaci sono però spaventati, un po' per motivi elettorali e un po' perché c'è il tema di dove si farà l'inceneritore. Al tavolo poi mi sono reso conto che tutti ritengono di avere il miglior sistema di raccolta dei rifiuti e le tariffe migliori e quindi ogni territorio alza le sue barriere per mantenere la propria autonomia. Ma a fronte della determinazione della Provincia sarà difficile dire no.
 
Sul piano politico - aggiunge però Betta - mi viene da dire che proprio l'assessora che ha voluto le elezioni comunali in primavera, invece che in autunno, ora si ritrova con i sindaci che a pochi mesi dal voto fanno resistenza sull'Egato. Mi verrebbe da dire che chi è causa del suo mal pianga se stessa».

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