Ambiente / La svolta

Inceneritore, Mario Tonina: “Impianto necessario, entro dicembre localizzazione e dimensionamento”

Per l’assessore provinciale all’Ambiente "emerge la necessità di realizzare un impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti non recuperabili, anche se arrivassimo al 90% della differenziata. L'impianto è la strada giusta anche per contenere i costi dell'energia"

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TRENTO. Entro la fine del 2022, la Giunta provinciale di Trento individuerà lo scenario di piano più idoneo per il trattamento finale dei rifiuti, approfondendo i temi della localizzazione dell'impianto, l'impatto economico, sanitario ed energetico, il dimensionamento, uno possibile scenario alternativo e il futuro della convenzione con Bolzano.

Lo ha reso noto il vicepresidente della Provincia di Trento e assessore all'ambiente, Mario Tonina, intervenendo nella seduta del Consiglio provinciale chiesto dalle minoranze e dedicata al quinto aggiornamento del piano provinciale della gestione dei rifiuti.

Secondo Tonina "emerge la necessità di realizzare un impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti non recuperabili, anche se arrivassimo al 90% della differenziata". Inoltre - afferma - l'impianto "è la strada giusta anche per contenere i costi dell'energia".

L'aggiornamento del piano contempla tre aree dove potrebbe essere installato l'impianto. I vincoli e criteri per la localizzazione verranno decisi entro dicembre. Nel frattempo è stato avviato un nuovo servizio di recupero del secco residuo con una gara europea per il trattamento di ottomila tonnellate di rifiuto indifferenziato in impianti dell'Unione europea e si stanno incrementando i trasferimenti per conferimenti nei centri di Dalmine, per un totale di 12.000 tonnellate.

È stata inoltre rinnovata la convenzione con Bolzano che durerà quattro anni, per il conferimento di 13.000 tonnellate. Per il 2023, si avvierà una gara europea per le 8.000 tonnellate di ingombranti, mentre verranno conferiti a Dalmine e Bolzano 31.000 tonnellate e 24.000 verranno stoccati provvisoriamente a Trento e ai Lavini di Rovereto fino alla realizzazione del catino nord di Ischia Podetti.

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