Politica / Le reazioni

Soini e le auto blu, il commento di Kaswalder: «Da presidente del Consiglio guidavo o usavo la bici»

Aveva venduto l’auto in dotazione alla presidenza per acquistare una bicicletta elettrica e muoversi in città. Sulle distanza più importanti guidava la sua auto: «Mi facevo rimborsare i chilometri, la gente apprezza. A me piace guidare anche se magari si rientra tardi, c’è chi invece non ce la fa»

IL FATTO Il presidente chiede l'auto blu, e due autisti a diosposizione
LA NOMINA Presidenza del Consiglio provinciale: Soini dopo Kaswalder

di Luisa Maria Patruno

TRENTOL'autonomista Walter Kaswalder l'auto blu con autista non l'ha mai voluta. Anzi, appena diventato presidente del consiglio provinciale - nella scorsa legislatura - l'auto di rappresentanza che c'era in dotazione alla presidenza del Consiglio, l'ha venduta e ha comprato una bici elettrica per muoversi in città, mentre per le distanze più importanti ha preferito usare la sua auto - pur facendosi rimborsare i chilometri - guidandola personalmente.

Inutile dire che, pur non giudicando la scelta diversa del suo successore, l'attuale presidente Claudio Soini, che insieme all'ufficio di presidenza ha deliberato la selezione di due autisti (uno titolare e l'altro sostituto) tra il personale del consiglio provinciale per l'auto di rappresentanza, non l'ha ritenuta necessaria.

Consigliere Kaswalder, perché quando era presidente del consiglio lei non girava in auto blu guidata dall'autista?
«Perché io quando mi muovevo per motivi istituzionali ho sempre guidato personalmente la mia auto. Poi, certo, mi facevo rimborsare i chilometri. Ma costa sempre meno di un'auto blu con autista. E la gente apprezza quando ti vede arrivare al volante della tua auto. A me piace guidare, ma ovviamente costa fatica, magari si rientra tardi, e mi rendo conto che c'è chi invece non ce la fa».

Ma quando è diventato presidente aveva a disposizione l'auto con autista?
«Sì, c'era. Il mio predecessore Bruno Dorigatti l'aveva a disposizione. Ma l'auto aveva più di 300.000 chilometri. L'abbiamo venduta e l'autista è andato in pensione. Io ho pensato così di arrangiarmi. E invece di un'altra auto ho comprato una bici elettrica per muovermi in città».

Ma ci sono occasioni importanti in cui è richiesta l'auto blu al presidente, non pensa?
«Mah, forse tre o quattro volte l'anno. Penso a quando ho organizzato gli incontri del Gect dell'Euregio o quando sono andato a Innsbruck. In quei casi noleggiavamo l'auto con conducente. Costa molto meno che avere a disposizione un'auto blu di cui devi pagare assicurazione e manutenzione e poi devi avere a disposizione l'autista. Oltre tutto se l'occasione è la sera o il sabato o la domenica all'autista devi pagare gli straordinari o l'indennità per i lavoro serale o festivo e questo è un costo aggiuntivo».

Oggi il presidente del consiglio provinciale ha a disposizione un'auto blu
«No. La dovrà comprare. Oppure potrebbe fare una convenzione per usare una delle auto blu a disposizione della giunta provinciale. Non so quali sono le intenzioni».

Lei però con la sua auto si è sempre mosso molto nella sua veste istituzionale di presidente del consiglio, quindi i rimborsi chilometrici ci sono comunque.
«Quando sei presidente del consiglio ti invitano dappertutto, a tutte le manifestazioni e feste dei pompieri. Di occasioni ce ne sono tante. Ma se vai con la tua auto, ripeto, la gente lo nota e apprezza».

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