Viabilità / Servizi

I postini insorgono: troppe multe alle auto mentre consegnano la posta (e anche le multe)

Il sindacato Failp-Cisal solleva il problema: «in molte città, per motivi di servizio, si può parcheggiare sugli stalli blu. Qui invece...»

di Leonardo Pontalti

TRENTO. Le multe a chi consegna le multe? No, non è il karma. Anche perché mai come nel caso di un portalettere, ambasciator non porta pena. Ma si sobbarca sanzioni: da qualche settimana, infatti, pare che a Trento sia stata varata una sorta di tolleranza zero nei confronti della sosta dei mezzi del recapito della corrispondenza. Già una ventina le multe che gli addetti si sono ritrovati sul parabrezza e che hanno spinto il sindacato regionale Failp Cisal a chiedere alla direzione Nord Est dell'azienda di porre rimedio alla situazione, intavolando una trattativa con l'amministrazione comunale e Trentino mobilità per ovviare al problema.

«Chiediamo che Poste Italiane si assuma la responsabilità di risolvere questo problema, che certamente penalizza i portalettere e ne ostacola il lavoro. Chiediamo che i veicoli utilizzati per le consegne possano ottenere una autorizzazione speciale per parcheggiare temporaneamente anche nelle strisce blu, limitatamente al tempo necessario per effettuare la consegna della posta. In caso contrario, saremo costretti a suggerire a tutti i portalettere di parcheggiare solo in spazi non a pagamento, con rischio di allungare i temi di consegna che avrà impatto sulla prestazione giornaliera prevista», scrive il segretario della Failp regionale Marcello Caravello.

La questione è semplice: pagare la sosta da parte degli addetti non sarebbe né giusto (dato che dovrebbero farlo a spese loro) né soprattutto comodo dato che la sosta sugli stalli blu nel capoluogo è impostata sulla base di importi minimi per un lasso di tempo quasi sempre ben superiore a quello utile ai portalettere nel medesimo posto auto.

«Non capiamo perché da qualche tempo i mezzi del servizio recapito siano stati oggetto di sanzioni che in precedenza non registravamo. Mi verrebbe da dire - spiega Caravello - che la questione sarebbe risolvibile unicamente con il buon senso dato che una vettura impegnata nel servizio è ben riconoscibile dagli addetti della verifica dei parcheggi. Ma dato che così non è, ci piacerebbe che Poste Italiane si impegnasse per far sì che anche a Trento venga introdotto un accordo come quello che è in vigore ad esempio a Genova, dove per agevolare il lavoro del recapito non solo le vetture del servizio possono sostare sugli stalli a pagamento durante l'attività di consegna, ma per rendere più celere ed efficiente il servizio, possono anche utilizzare le corsie dedicate ai mezzi pubblici. Questo è un particolare che poco rileva sulla questione di cui ci stiamo occupando, ma fa capire come sia sufficiente sedersi a un tavolo per trovare soluzioni efficaci, anziché colpire chi sta facendo il proprio lavoro», chiosa il sindacalista.

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