Religione / Il caso

Comunioni e cresime sospese per un anno: «Prima almeno portate i bambini in chiesa»

La clamorosa decisione del parroco, don Michele Volcan: «ha notato che i più piccoli partecipano poco alle messe, quindi ha deciso di provare ad avvicinarli»

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di Fabrizio Brida

ALTA VAL DI NON. Per quest'anno, niente cresime e comunioni in Alta Val di Non. La decisione è stata presa dal nuovo parroco don Michele Vulcan, 45enne originario di Lavis, il quale ha fatto il suo ingresso nelle 15 parrocchie dell'Alta Val di Non, che fanno riferimento alle Unità Pastorali Gesù Risorto, Santa Maria e Santi Martiri Anauniesi, il 22 ottobre scorso.

La motivazione, secondo quanto riportato da alcuni genitori, sarebbe da ritrovarsi nel poco coinvolgimento dei più piccoli nelle attività ecclesiastiche: per questo il parroco avrebbe preferito sospendere momentaneamente prime comunioni e cresime, in attesa di appassionare maggiormente bambine e bambini.

«Don Michele ha notato che i più piccoli partecipano poco alle messe, quindi ha deciso di provare ad avvicinarli - spiega una mamma -. È una scelta che personalmente condivido, una sorta di "anno sabbatico" con l'intenzione di riprendere con i sacramenti l'anno prossimo e nel frattempo cercare di conoscere e interessare bambine e bambini».

In quest'ottica si inseriscono ad esempio gli incontri di preghiera organizzati di buon mattino, prima di andare a scuola, oppure a metà pomeriggio, il cui calendario viene pubblicato regolarmente sui "foglietti settimanali".

«Gli incontri vengono organizzati in chiesa, ogni giorno in un paese diverso - aggiunge -. Si tratta di una ventina di minuti dedicati ai bambini che frequentano le scuole elementari, in cui viene anche raccontata la storia di don Milani».Dopo gli incontri di lunedì ad Amblar e di ieri a Sarnonico (la mattina) e a Fondo (nel pomeriggio), nella giornata di oggi, ad esempio, l'appuntamento è alle 7.40 in chiesa a Romeno, domani alla stessa ora ci si troverà a Don e nel pomeriggio, alle 15.40, a Castelfondo. Venerdì, invece, l'incontro di preghiera è fissato per le 7.40 in chiesa a Cavareno.

Gli esiti dell'iniziativa sembrano essere positivi. «La partecipazione è molto buona - rivela la mamma -. Si vedono già i risultati, il parroco sta davvero cominciando ad avvicinare e a rendere partecipi i bambini».Sulla stessa lunghezza d'onda è il pensiero di un papà, anche lui direttamente interessato da questa novità. «So che non tutti i genitori hanno preso in maniera del tutto positiva questa decisione - rivela - ma a me, onestamente, non dispiace che prima di portare un bambino alla comunione o un ragazzo alla cresima il parroco lo voglia conoscere, facendo una parte di percorso insieme. Condivido questo ragionamento e la scelta di don Michele».

Anche perché, come spiega questo genitore, nello "slittamento" di un anno possono eventualmente emergere criticità dal punto di vista dell'organizzazione familiare, ma per la ragazza o il ragazzo non cambia nulla, anzi. «I giovani stanno apprezzando molto il lavoro che il parroco sta facendo sul territorio - aggiunge il papà - e lo noto soprattutto con mio figlio più piccolo, che era quello più difficile da coinvolgere. Prima non veniva volentieri a messa, ora è lui che chiede di andarci, magari insieme ai nonni. Sono convinto che con calma anche le famiglie apprezzeranno questa decisione».In generale, dunque, a parte qualche comprensibile malumore che ogni cambiamento porta inevitabilmente con sé, pare che la decisione presa da don Michele Vulcan abbia riscontrato condivisione. Non solo nei genitori. Anche da parte del sindaco di Romeno Luca Fattor, ad esempio, arrivano parole di sostegno. «Condivido ciò che ha deciso il parroco - commenta il primo cittadino - mi fido del suo operato e lo appoggio pienamente».

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