Economia / Ricadute

Il «turismo delle radici» ha il suo mercato: anche il Trentino alla fiera americana

Tanti comuni trentini si erano attivati per attrarre nipoti di emigrati che intendono venire in vacanza in cerca delle origini: ora ci pensa MyAncesTrip, che ha vinto il bando ministeriale (e nessuno lo sapeva)
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TRENTO. Il «turismo delle radici» rappresenta un segmento di mercato particolare, ma interessante: si tratta di viaggi e soggiorni di discendenti degli emigrati italiani, che ritornano sui luoghi di origine delle loro famiglie anche a distanza di generazioni.

Alcune zone del Trentino (come la Vigolana) si erano già attivate autonomamente per promuovere questi flussi. Ma tutte le iniziative locali sono ora superate da un Bando del governo per questo comparto. «Italea» si chiama  il progetto di promozione del turismo delle radici lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nell’ambito del progetto PNRR; è dedicato sia a chi conosce già le proprie origini italiane e vuole organizzare un viaggio per scoprire e ritrovare luoghi, tradizioni e cultura dei propri avi, sia a chi le deve identificare.

Chi gestisce «Italea»? Per quanto riguarda la Provincia autonoma di Trento, il bando di gestione è andato – al pari di un’organizzazione capillare in tutt’Italia – , all’ETS (ente di terzo settore) territoriale MyAncesTrip aps, in quanto vincitore del bando ministeriale.

MyAncesTrip aps – che è un’azienda di promozione sociale –  ha avviato un percorso di costruzione di proposte di viaggio, attività mirate e servizi a tema per i viaggiatori delle radici di origine trentino-altoatesina; e che soprattutto si occuperà di valorizzare i territori fuori dal turismo di massa, quali i borghi e i piccoli comuni.

Tutte le attività saranno divulgate con il brand Italea Trentino-Alto Adige.

Un primo passo concreto: la presidente Miriam Lullo e la vicepresidente Marina Martello, alla fiera del turismo RootsTech di Salt Lake City all’interno dello stand Italea dal 29 febbraio al 2 marzo.

«L’obiettivo – spiega un comunicato – è rappresentare il progetto e il loro contesto territoriale. L’occasione per incontrare viaggiatori delle radici di origine trentino-altoatesina presenti in diversi stati del territorio statunitense e di altre nazioni, nonché soggetti intermediari e tour operator del turismo outgoing interessati ad implementare i viaggi delle radici».

Il Tr4entino lo sa? Nessuna notizia del bando e della gestione è venuta dalla Provincia o dall’assessorato regionale all’emigrazione. E nemmeno sul sito di Trentino Marketing, che cura la promozione del turismo trentino, vi è traccia di questa opportunità pagata con i soldi del PNRR. 

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