Istruzione / Il caso

Niente compiti a Carnevale, arrivata la circolare di Gerosa: «Presidi, datela anche ai prof»

Il presidente dei dirigenti trentini, Paolo Pendenza, dopo la lettura del documento stilato dall’assessora della Provincia Autonoma di Trento: «Difficile valutare l’efficacia di un invito così, perché alla fine ogni singolo docente ha la libertà di insegnamento e autonomia»

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TRENTO. Annunciate e promesse, le circolari dell'assessora all'istruzione Francesca Gerosa sono arrivate ieri (giovedì primo febbraio) in tutte le scuole del Trentino. Due diverse comunicazioni, una più generale sul "diritto alla disconnessione", l'altra, più specifica, sulle "vacanze di Carnevale". E proprio nella seconda Gerosa affronta il tema più caldo, ovvero i compiti per gli studenti.

Un argomento sul quale si dibatte da anni e sul quale anche la neo assessora si è espressa: mercoledì, incontrando gli studenti, aveva detto che avrebbe chiesto ai dirigenti scolastici e agli insegnanti di evitare di dare compiti durante le prossime vacanze, dall'8 al 13 febbraio, per permettere agli studenti di trascorrere quei giorni con la famiglia, con gli amici, facendo sport oppure oziando. Ieri nella circolare, inviata ai dirigenti ma «vi chiedo, per vostro tramite, di estenderla anche ai docenti», Gerosa dice «di considerare queste vacanze come un'opportunità per studenti e studentesse non solo di godere di un periodo di riposo, ma anche di svolgere compiti diversi, quali l'esplorare la realtà che li circonda, curare le proprie passioni e le relazioni con i pari, stare con la famiglia e vivere la comunità».

Ancora: «Al fine di sostenere la qualità delle relazioni e considerato il ruolo della famiglia e della comunità per la crescita e lo sviluppo delle personalità, si ritiene opportuno considerare questo periodo di sospensione delle attività didattiche come un'occasione per valorizzare l'apprendimento informale e non formale». La frase "non date compiti", in realtà, non compare. Ma il senso è sostanzialmente quello.

Non un'imposizione ma un invito, con il ruolo delle famiglie che, soprattutto per i più piccoli tra gli studenti, diventerà centrale. Fermo restando che la gran parte delle mamme e dei papà tra l'8 e il 13 dovrà anche lavorare. A commentare la circolare è il presidente dei dirigenti scolastici trentini Paolo Pendenza, che essendo all'estero per lavoro non si è potuto confrontare con i colleghi. Sulla forma, criticata dal mondo politico (vedi sotto), non ci sono polemiche. «Una lettera dell'assessora ai dirigenti con un invito direi che ci può stare».

Ma nella sostanza? «Il dibattito sui compiti va avanti da tantissimi anni, direi da sempre. Credo sia giusto che la scuola permetta ai ragazzi di avere tempo per sport e amici o per fare ciò che vogliono. Credo nessuno pensi che la scuola debba assorbire completamente la vita di uno studente».

Su quanto la lettera-appello possa trovare riscontro, Pendenza analizza: «La questione riguarda il singolo docente: c'è la libertà di insegnamento, oltre all'autonomia scolastica. Quindi valutare l'efficacia di un invito del genere non è possibile: l'assessora si rivolge ai dirigenti, ma poi la "palla" passa inevitabilmente al singolo docente. E in fin dei conti tutto dipende anche dal singolo studente, perché alcuni magari potranno sfruttare le vacanze per recuperare delle lacune che sanno di avere. Insomma, dare un'interpretazione univoca non è possibile. Diciamo che questa circolare può essere l'occasione per sviluppare un dibattito più ampio, al fine di arrivare appunto a un'interpretazione finale più univoca possibile».

Oggi, quindi, i dirigenti pubblicheranno in bacheca la lettera e la inoltreranno agli insegnanti. E poi, mercoledì 7, ognuno di loro deciderà come affrontare con i propri alunni la questione compiti. Infine, nell'altra comunicazione, Gerosa parla del registro elettronico: l'idea e l'indicazione è quella di regolamentarne l'utilizzo: «Chi non l'avesse già fatto dovrebbe opportunamente disciplinare i tempi di utilizzo per garantire la necessaria disconnessione. Le comunicazioni sui compiti o sull'organizzazione delle lezioni su registro e piattaforme didattiche potranno avvenire entro l'orario delle singole lezioni stesse e non oltre».

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