Animali / Giustizia

Orsi, il Consiglio di Stato boccia il ricorso della Lav

La Lega anti-vivisezione si era opposta contro le «Linee guida per l'attuazione della legge provinciale n. 9/2018 e dell'articolo 16 della direttiva Habitat» della Provincia di Trento, in particolare nella parte in cui affrontano il tema delle misure di prevenzione ritenendole l’associazione “del tutto generiche e inadeguate a favorire una vera prevenzione e convivenza con i grandi carnivori”

PROGETTO Cento orsi in Trentino, la radiografia di Life Ursus

ROMA. Il Consiglio di Stato con sentenza del 25 gennaio ha dichiarato inammissibile il ricorso che la LAV aveva proposto contro le «Linee guida per l'attuazione della legge provinciale n. 9/2018 e dell'articolo 16 della direttiva Habitat» della Provincia di Trento, in particolare nella parte in cui affrontano il tema delle misure di prevenzione ritenendole l’Associazione del tutto generiche e inadeguate a favorire una vera prevenzione e convivenza con i grandi carnivori.
 

Nell’esprimere le sue valutazioni, il Collegio ha esplicitamente chiarito che tali linee guida è corretto siano caratterizzate da un “contenuto generale e astratto”, oggetto del ricorso LAV, ma precisa che le prescrizioni che derivano dalle linee guida “necessitano di essere attuate con misure di dettaglio idoneo a raggiungere la finalità programmata”.
 

“La stessa sentenza e lo stesso Consiglio di Stato – spiega Lav – confermano quindi che la Provincia di Trento deve agire con misure specifiche in tema di convivenza con Misure di dettaglio di cui però la Provincia di Trento sembra non essersi mai dotata in particolare per quanto riguarda l’informazione dei cittadini e la prevenzione di ogni comportamento umano che possa avvicinare gli orsi alle zone abitate”.


E ancora: “Questa sentenza ci consente di chiedere con ancora più forza e determinazione una volta per tutte un impegno concreto della Provincia di Trento per favorire la convivenza tra cittadini e orsi, proprio attraverso l’adozione di quelle misure di dettaglio richiamate come necessarie dallo stesso Consiglio di Stato, ma che non hanno mai visto la luce, come nel caso del Piano di comunicazione redatto nel 2016 dal Parco Naturale Adamello Brenta con il MUSE, in collaborazione con il Settore Grandi Carnivori della Provincia. Un Piano che ha come obiettivo generale l’accettazione sociale nei confronti dell’orso, da perseguire anche attraverso la comunicazione di quale sia il comportamento più corretto per evitare situazioni problematiche ma che continua ad ammuffire in qualche cassetto della Provincia”.

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