Stranieri / Il confronto

Giunta Fugatti nel mirino delle forze di opposizione: “Si torni immediatamente all’accoglienza diffusa”

Dopo la rissa di venerdì scorso tra bande rivali, Sinistra Italiana chiede al presidente della Provincia di fare un passo indietro: “Avete smontato un sistema che era uno dei più avanzati d’Italia. Gli ospiti devono poter partecipare in prima persona alla gestione degli spazi in cui vivono e del cibo”

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TRENTO. Dopo la rissa tra stranieri di venerdì 29 dicembre a Trento, dall’opposizione in molti chiedono alla giunta di rivedere la gestione del settore dell’accoglienza. Tra i vari interventi si registra anche quello della segretaria di Sinistra Italiana del Trentino, Renata Attolini. "Il sistema di accoglienza trentino - scrive in una nota – era uno dei più avanzati in Italia, seppure ancora da migliorare, ma è stato destrutturato dal governo Fugatti ed ha mostrato il suo lato debole. È necessario e urgente ritornare ad un'accoglienza diffusa, strutturata in modo da responsabilizzare tutti gli attori coinvolti: i cittadini, gli amministratori e i migranti stessi”.

”I fatti di venerdì dimostrano una volta di più, se mai ce ne fosse bisogno, che l'assistenzialismo non funziona. Se i tempi di permanenza nelle residenze sono lunghi per cause e concause della burocrazia, gli ospiti devono poter partecipare in prima persona alla gestione degli spazi in cui vivono e del cibo, devono avere condizioni di vita accettabili, devono essere periodicamente informati sull'avanzare delle loro pratiche e vedere una via di uscita nel breve”.

”L' accoglienza, oltre che dovere istituzionale, è un valore da difendere e da far necessariamente evolvere in integrazione. Ripensiamo un sistema di accoglienza che punti sulle relazioni e non solo sulla gestione massiva di un problema, oggi imprescindibile, che rischia pesantemente di essere strumentalizzato da chi vuole governare cavalcando l' odio per il diverso. Creiamo rete, per affrontare in modo adeguato il diritto per queste persone di esserci e di non essere invisibili".

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