Concorrenza / Prezzi

Stangata milionaria dall'Antitrust sulle società energetiche italiane. Dolomiti Energia: "Noi abbiamo sempre agito correttamente"

L'autorità ha irrogato sanzioni per oltre 15 milioni di euro: nel mirino Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, ed Edison Energia. Si tratta delle famose lettere di modifica unilaterale dei contratti, inviate nel 2022. Ma la multiutility trentina è stata chiamata a pagare solo 50 mila euro: "L'Agcm ha riconosciuto che in generale la nostra condotta è stata corretta, censurata unicamente un'interpretazione della norma legata ad alcune situazioni particolari"

TRENTO. Stangata milionaria per “pratiche di mercato scorrette” nei riguardi di una serie di società del settore energetico italiane da parte dell'Autorità garante per la concorrenza e il mercato. Ma la trentina Dolomiti Energia, per la quale la sanzione è comunque di soli 50 mila euro, non ci sta e ribadisce di non aver fatto nulla di anomalo. "La società ritiene quindi di aver sempre agito correttamente e pertanto si riserva, dopo aver analizzato nel dettaglio il provvedimento, di agire come previsto dalla normativa per il completo riconoscimento della piena correttezza del proprio operato".

Così, in una nota, Dolomiti Energia interviene dopo che l'Antitrust ha irrogato sanzioni complessive per oltre 15 milioni di euro nei confronti di Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Edison Energia e, appunto, Dolomiti Energia, per pratiche commerciali, in relazione alle modifiche contrattuali in aumento dei prezzi dell'energia elettrica e del gas.

"L'Agcm ha riconosciuto che in generale la condotta della società è stata corretta, censurando unicamente un'interpretazione della norma legata ad alcune situazioni particolari determinate dalla sovrapposizione temporale fra le comunicazioni inviate ai clienti e l'entrata in vigore della norma stessa. In ogni caso la sanzione determinata è stata estremamente ridotta, anche considerando la pronta e totale collaborazione che la società ha fornito all'Agcm e al fatto che dopo l'emanazione dei suoi provvedimenti, la società ha disposto prontamente la sospensione dell'applicazione delle nuove condizioni contrattuali proposte, in sostanza eliminando qualsiasi impatto negativo sui clienti finali", si legge ancora nella nota. 

La società, afferma Dolomiti Energia, "ha sempre avuto come obiettivo primario la tutela del rapporto con il cliente e considera il rispetto delle leggi un valore fondante". Da qui la sottolineatura di aver "agito sempre in buona fede, con trasparenza e con l’obiettivo di offrire le migliori condizioni contrattuali attuabili in un contesto di mercato che ha visto un incremento e una volatilità dei prezzi assolutamente fuori controllo e una oggettiva difficoltà di interpretazione delle normative di carattere eccezionale che sono state emanate, confermata dal fatto che condotte analoghe sono state contestate anche a molti altri operatori del mercato".

La società energetica trentina, conclude spiegandon che "si riserva, dopo aver analizzato nel dettaglio il provvedimento, di agire come previsto dalla normativa per il completo riconoscimento della piena correttezza del proprio operato".

Di cosa stiamo parlando

L'intera vicenda nasce nel settembre 2022, quando Dolomiti Energia invia ai suoi utenti una lettera con una modifica unilaterale dei termini del contratto. Salvo poi fare subito marcia indietro, travolta dalle proteste.

La questione era infatti stata segnalata anche dal Centro tutela consumatori di Trento con un comunicato dove si spiegava che le società energetiche non possono modificare unilateralmente le tariffe, di fatto imponendo nuove condizioni, mai migliorative, fino al 30 aprile 2023.

Dolomiti Energia, si leggeva nella nota del CTUC, ha recapitato lettere di modifica, di fatto imponendo tariffe peggiorative prima delle naturali scadenze dei contratti in essere, la maggior parte dei quali a tariffa fissa.

Ma in base al decreto aiuti bis del 9 agosto 2022 poi convertito in legge, era sospesa l’efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che consente all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo. In sostanza, continuava il Centro tutela, i consumatori che abbiano ricevuto tale comunicazione dal proprio fornitore non devono subire alcuna modifica, se non già scattata prima del 10 agosto e debbono avere invariate le proprie condizioni di fornitura, senza dover fare alcunché a riguardo. Dolomiti Energia da parte sua affermava di aver bloccato l’invio di lettere di modifica, mentre per quelle già spedite la società stava "vagliando i diversi casi".

 

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