Sanità/In tribunale

Tateo vince la causa di licenziamento: l’ex primario sarà reintegrato

L’ex direttore di ginecologia aveva fatto causa all’Azienda sanitaria. Il tribunale ha giudicato illegittimo il suo licenziamento dopo la bufera sul caso Sara Pedri. L'avvocato Ferrante: "Escluso il maltrattamento, ricostruita l'integrità umana di Tateo". Apss condannata anche al pagamento delle retribuzioni degli ultimi due anni. L'Azienda: "Nessun commento, aspettiamo le motivazioni"

REAZIONI/LA DIFESA L'avvocato: "Processo alle streghe, ricostruita l'integrità umana di Tateo"
REAZIONI/APSS "Aspettiamo le motivazioni prima di parlare"
IL PODCAST Sara Pedri, una storia sospesa
LA VIDEOSCHEDA Che cosa è successo

L'EX PRIMARIO Mi hanno descritto come un mostro 
BENETOLLO La conferma dei primari, lo scontro e le dimissioni del direttore generale

TRENTO. Saverio Tateo vince la causa di lavoro contro l’Azienda sanitaria trentina. L'ex primario di ginecologia del Santa Chiara, finito nella bufera per il caso di Sara Pedri, la giovane ginecologa scomparsa il 4 marzo del 2021 in Trentino, ha ottenuto l’annullamento del licenziamento e il reintegro nel suo posto di lavoro.

La sentenza del tribunale di Trento è arrivata ieri, 14 settembre.

Il provvedimento di licenziamento, datato 8 novembre 2021, era arrivato a seguito di 17 contestazioni disciplinari in gran parte sui presunti atteggiamenti vessatori dell'ex primario, e dopo il parere favorevole della Commissione di garanzia.

Era stato lo stesso comitato dei garanti ad evidenziare che «le ripetute argomentazioni difensive relative alla complesse criticità cliniche e organizzative affrontate, alla necessità, in quanto responsabile dell'unità operativa, di conseguire e mantenere determinati risultati, nonché all'esigenza di assicurare ai pazienti cure adeguate e tempestive, non giustificano il contestato mancato rispetto delle norme disciplinari e di comportamento da parte del dirigente medico».

L'avvocato che ha seguito la causa civile del primario Tateo, il professor Vincenzo Ferrante, partner dello studio legale Daverio&Florio, interpellato dall'Adige, ha espresso soddisfazione per l'esito del procedimento, spiegando che la corposa e complessa sentenza (ben 270 pagine) emessa ieri dal Tribunale di Trento ha escluso che nelle numerose contestazioni mosse al dottor Tateo si configurasse la fattispecie del maltrattamento, alla base del licenziamento da parte dell'Azienda sanitaria trentina. 

Il giudice ha inoltre condannato l'Azienda sanitaria al pagamento delle retribuzioni degli ultimi due anni.

L'Azienda sanitaria - fa sapere in una nota la Provincia - "non intende esprimere commenti, almeno fino a quando non sarà in possesso del testo con le motivazioni e avrà avuto modo di fare le valutazioni necessarie per attuare i conseguenti adempimenti".

 

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