Sanità / Il caso

Carenza di infermieri, Zanella: “Il concorsone dell'Azienda sanitaria rischia di dare solo risposte parziali”

Il consigliere provinciale di Futura va all’attacco della giunta provinciale: non c’è nessun tipo di programmazione e la situazione delle Rsa sarà sempre più grave

TRENTO. Il consigliere provinciale di Futura Paolo Zanella torna all’attacco dell’esecutivo Fugatti. “È grave – spiega l’esponente di minoranza – la carenza di tutto il personale sanitario, a partire dai medici, per arrivare ai tecnici di radiologia e di laboratorio, alle ostetriche e agli Oss, ma fa impressione la quantità di infermieri che mancano all’appello ora e che mancheranno nel prossimo futuro. Il concorsone di Apss rischia di dare solo risposte parziali, svuotando tra l'altro le Rsa”.


“Sono carenti già oggi, sia per mancate sostituzioni di pensionamenti e lunghe assenze, sia per un continuo aumento di servizi a isorisorse, cosa che sta sovraccaricando il personale, che sempre più pensa di abbandonare. Ne mancano anche e soprattutto nelle Rsa dove vanno aggiornate le direttive provinciali laddove prevedono le dotazioni organiche, in quanto sempre più inadeguate rispetto alla complessità dei residenti oggi presenti. Inoltre ne mancheranno a breve quando si dovranno implementare gli Ospedali di comunità e le Case della comunità”.


”Nell’attuazione provinciale del decreto ministeriale 77/2022, che prevede la riorganizzazione territoriale, non vengono recepite le indicazioni sulla dotazione organica degli Infermieri di famiglia e comunità che, per il nostro territorio significherebbe 200 infermieri in più. Questo è grave perché va a minare le azioni proattive che potrebbero garantire l’infermieristica di comunità, elemento fondamentale per fare prevenzione, ridurre ricoveri impropri e gestire meglio la cronicità. Per questo motivo questo fabbisogno va rideterminato”.


E aggiunge: “Prima di fare il nuovo piano triennale della formazione degli operatori del sistema sanitario provinciale 2023-2026 e di elaborare finalmente il piano triennale dei fabbisogni di personale dell’Apss, vanno fatti tutti questi ragionamenti altrimenti si rischia, ancora una volta, di sottostimare il fabbisogno reale e, di conseguenza, tutte le azioni formative e di attrattività per i professionisti. La Giunta su tutto questo si sta interrogando? Pare proprio di no”.

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