Droga / L'operazione

Trento, la guardia di finanza sequestra 43 chili di hashish, arrestate due persone

La scoperta durante le perquisizioni precedute da un pedinamento partito al casello dell'A22: in un garage in città, gli agenti con l'aiuto dei cani antidroga hanno scoperto anche denaro contante per circa 87 mila euro. Le due persone sotto accusa sono cittadini marocchini, il quantitativo di sostanza stupefacente sequestrata ha un valore di mercato di mezzo milione di euro

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TRENTO. Operazione antidroga della guardia di finanza di Trento: due persone sono state arrestate, sequestrati 43 chili di hashish e 87 mila euro, trovati in un garage di un seminterrato in città, sotto posto a perquisizione.

I due arrestati, entrambi cittadini marocchini, avevano da poco concluso una cessione di sostanza stupefacente destinata allo spaccio, si legge in una nota stampa diffusa questa mattina dalla guardia di finanza.

Un’auto sospetta era stata notata dai finanzieri presso l’uscita autostradale di Trento Sud, con a bordo una persona: percorreva ripetutamente la rotatoria.

I militari hanno subito potuto verificare dalla banca dati che la vettura, in quel momento condotta da un uomo, era intestata a una cittadina marocchina residente a Trento con precedenti di polizia, coniuge e convivente di un connazionale con precedenti specifici in materia di sostanze stupefacenti.

Da qui è scattato il pedinamento dell'auto, che poco dopo ha raggiunto una zona residenziale, accostando accanto a un'altra vettura: i finanzieri verificheranno poi che pure il conbducente di quest'ultima, abitante nel Torinese, a sua volta di nazionalità marocchina, era gravato da numerosi precedenti specifici.

La nota della finanza spiega quindi che i due, scesi dalle auto, hanno raggiunto i box auto nel seminterrato di un palazzo: qui sono intervenuti quindi i militari, sorprendendo entrambi gli uomini "intenti ad occultare un ingente quantitativo di pacchetti ed involucri, di colore marrone, contenente una sostanza risultata poi essere hashish".

I successivi riscontri, scrive ancora la finanza, permettevano di rilevare che l'uomo dimorante nel Torinese era da poco giunto a Trento "proprio per effettuare la consegna dello stupefacente".

Ne è seguito un ulteriore, approfondito controllo, con l'aiuto dei cani antidroga Aron e Apiol, del box auto, delle persone, delle automobili e dell’abitazione dell'uomo residente a Trento: così sono stati trovati, nel complesso, 43 chilogrammi di sostanza stupefacente.

Alcuni dei panetti rinvenuti riportavano, quale segno distintivo, l’immagine del noto trafficante di stupefacenti Pablo Escobar, mentre altri erano contraddistinti dalla fotografia di un noto tennista.

Contestualmente, le perquisizioni consentivano di rivenire una considerevole somma di denaro, pari a circa 87 mila euro, che secondo gli investigatori sarebbe servita a compensare l’acquisto dello stupefacente.

Gli accertamenti effettuati sulle banche dati, spiega ancora la nota stampa, hanno consentito di rilevare che il destinatario dello stupefacente, assunto da un’associazione di servizi alla persona, ha dichiarato negli anni redditi esigui.

Lo stupefacente sequestrato avrebbe consentito la realizzazione di almeno 43.000 dosi, una volta venduto al dettaglio, avrebbe consentito di realizzare un guadagno di circa 500.000 euro.

I due arrestati ora si trovano nella casa circondariale di Spini, per l’ipotesi di reato di traffico di sostanze stupefacenti.

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