Politica / Provinciali

Ianeselli avverte gli assessori comunali: «Chi si candida alle elezioni provinciali si dimetta»

Reazioni degli assessori? «Nessuno era sorpreso. Ho la fortuna di essere un sindaco – spiega Ianeselli – ascoltato, quindi va bene. Tutto era previsto». Il passaggio è però meno scontato di quanto il sindaco dica e speri in cuor suo. Per Franzoia, la candidatura pare certa

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TRENTO. «È andata bene» dice il sindaco Franco Ianeselli al termine della "giunta politica" convocata nel pomeriggio di ieri, 8 maggio. Tema: la sua richiesta, agli assessori che si candideranno alle provinciali del 22 ottobre, di farsi da parte, dimettendosi. Gli assessori potenzialmente coinvolti sono tre: Mariachiara Franzoia del Pd, Chiara Maule e Roberto Stanchina (ex Patt), che fanno parte del gruppo, costituito di recente, Trento al centro.

Ianeselli ha ripetuto quanto anticipato negli ultimi giorni a l'Adige: «Confermo ciò che dico da quando sono sindaco. Siamo il comune capoluogo, non un comune qualsiasi. Se uno si candida alle provinciali, fa una scelta politica forte, e in campagna elettorale si esce dal ruolo istituzionale. È nelle cose: si lascia l'incarico e ci si getta a capofitto nella mischia». Al termine della "giunta politica", l'unico titolato a parlare è lo stesso sindaco.

Reazioni degli assessori? «Nessuno era sorpreso. Ho la fortuna di essere un sindaco ascoltato, quindi va bene. Tutto era previsto». Il passaggio è però meno scontato di quanto il sindaco dica e speri in cuor suo. Per Franzoia, la candidatura pare certa. Maule e Stanchina si sono riservati di parlarne con il proprio gruppo: Trentino al centro in Comune, Campobase a livello provinciale.

C'è chi ha fatto notare che il "suggerimento" della distinzione dei ruoli, istituzionale e politico, non sempre è stato seguito: ai tempi di Alberto Pacher, Salvatore Panetta si candidò alle provinciali ma non si tolse la casacca di assessore. Più di recente (2018), l'assessora Franzoia si candidò alle politiche senza rinunciare all'incarico. Il sindaco l'ha già detto con forza. Ascolterà anche le forze politiche di coalizione. Poi, però, deciderà. «È andata bene». Ma i mal di pancia restano.

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