Enti locali / L'allarme

Asili nido in Trentino, a rischio i fondi del Pnrr: è una corsa contro il tempo

Per non perdere i finanziamenti europei le opere devono essere appaltate entro il prossimo 31 maggio, ma i Comuni si trovano in difficoltà con i progetti. In ballo ci sono finanziamenti per 34 milioni di euro

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di Chiara Zomer

TRENTO. Asili nido e scuole d'infanzia: nei Comuni trentini è corsa contro il tempo. Perché ci sono i soldi del Pnrr da non perdere: quasi 50 milioni in tutto, 34 solo per gli asili nido. Ma per non veder sfumare il tesoretto, tocca fare in fretta: entro il 31 maggio ogni singola opera va appaltata. Il che mette sotto pressione i municipi da una parte e il Consorzio dei Comuni dall'altra, che garantisce il supporto necessario per la fase d'appalto.

Tanto che una decina di giorni fa, quando si è fatto il punto in Provincia, la situazione era difficile: solo Pergine aveva approvato già il progetto esecutivo della sua struttura. Gli altri erano in corsa, ma aspettavano rassicurazioni certe da piazza Dante su un dettaglio non insignificante: la copertura finanziaria della parte residua. Il costo cioè che il Pnrr non copre, perché il contributo è spesso quota parte.

La Provincia ha garantito che i 18 milioni di euro sul capitolo scuola andranno prioritariamente a coprire la parte residua di progetti Pnrr, che dovrà essere tuttavia anticipata dai Comuni. E venerdì la giunta provinciale ha approvato la delibera che fissa i criteri di ripartizione di queste risorse.

Ora i singoli Comuni hanno la certezza, finanziaria, di potersi muovere. Ma l'obiettivo di appaltare tutte le opere entro il 31 maggio è ai limiti del proibitivo: ci sono due mesi di tempo per approvare i progetti esecutivi, indire la gara d'appalto e concluderla. Nella speranza che ci siano sufficienti ditte pronte a partecipare, perché si parla di 22 opere, solo per gli asili nido. «È difficile, ma dobbiamo farcela» riassume l'assessore agli enti locali Mattia Gottardi.Una decina di giorni fa, quasi tutti i sindaci che hanno in ballo progetti sul Pnrr legati alla scuola sono stati convocati in Provincia.

Tre riunioni operative, con i tecnici di piazza Dante e quelli del Pnrr per le Tre Giulie, per fare il punto. Perché come funziona il Pnrr è noto: entro il 2026 le opere finanziate devono essere concluse, ma se questo è l'obiettivo finale, ci sono degli obiettivi intermedi da centrare con altrettanta precisione, cosiddetti milestone. Se si centrano, bene, altrimenti si perdono i finanziamenti. Deroghe non ce ne sono.

I Comuni trentini hanno una serie di finanziamenti sul piano di ripresa e resilienza: in tutto si parla di 236,7 milioni di euro che andranno direttamente ai Comuni e da loro vanno gestiti.

Ma certamente una fetta importante è quella sul capitolo nidi e scuole d'infanzia. In origine si doveva andare all'appalto entro il 31 marzo, scadenza poi slittata lasciando qualche speranza ai sindaci, di aver più tempo davanti, per chiudere la partita. Anche perché due erano le difficoltà: la prima quella tecnica, ovviamente. In alcuni comuni nemmeno c'è, l'ufficio tecnico, quindi star dietro ad un progetto - pur con affidamento dell'incarico all'esterno - diventa un po' complesso.

Ma poi c'era la questione finanziaria: coprendo il Pnrr solo una parte - per quanto sia la maggior parte - delle opere, serviva una variazione di bilancio (prima dell'approvazione del progetto esecutivo sulle singole opere) per avere copertura. E si attendeva di capire come trovare questa copertura.

Capendo che serviva una regia, in qualche modo, la Provincia dieci giorni fa ha convocato quasi tutti i sindaci, chiarendo un paio di cose. La prima sui tempi: alcuni primi cittadini pensavano che il termine del 31 maggio riguardasse l'applicazione del bando. «Invece ci hanno detto che entro quella data va pubblicato il verbale di gara» commentava sconsolato un sindaco.

Quanto alla copertura finanziaria, la Provincia ha chiarito che interverrà a sostegno dei Comuni - la delibera sui criteri è stata approvata venerdì andrà al Cal per il parere domani - che però dovranno anticipare la cifra.

Definiti i due aspetti più importanti - tempi e cifre - ora la palla passa al municipi, che entro questa settimana dovranno approvare un po' tutti i progetti esecutivi, e al Consorzio dei Comuni, che garantisce supporto per gli appalti. E che dovrà davvero fare i saliti mortali per rispettare i tempi. Sperando -questo, viste le scadenze ravvicinate, uno dei punti di domanda più grossi - che nessuna delle gare vada deserta.

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