Scuola / Lo scontro

«Ma chi vuole lo Zerosei?»: i dubbi di mille insegnanti che scrivono alla consigliera Vanessa Masè

Cresce la mobilitazione contro il disegno di legge sull'istituzione in Trentino del sistema integrato di educazione e di istruzione per l'infanzia. I sindacati: «Questo ddl squalifica scuola e docenti»

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ASILI NIDO
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TRENTO. Negli ultimi due giorni, sotto il Palazzo della regione, le sigle sindacali hanno indetto un presidio dalle 9.30 del mattino alle 18 della sera per ribadire un "no" compatto al disegno di legge di Vanessa Masè sull'Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione per l'infanzia, un «ddl che non è stato pensato e condiviso con chi tutti i giorni lavora con i bambini». Ieri in piazza anche le educatrici dei nido (nella foto), lavoratrici esternalizzate che chiedono, fra l'altro, l'adeguamento contrattuale.

«É una legge - spiega Ennio Montefusco, Satos - che parte senza definire dove vuole arrivare, che non tiene assolutamente conto dell'organizzazione e della pedagogia all'interno delle scuole, come voler fare una casa partendo dal primo piano e senza pensare alle fondamenta».

Anche per Candida Berlanda, Cisl Scuola, si tratta di una disegno di legge «calato dall'alto, senza alcuna consultazione, come ormai accade troppo spesso». «Le scuole - riprende - vivono di pedagogia, non di risparmio: solo confrontandosi con le persone che in queste scuole dell'infanzia ci vivono e lavorano, è possibile riuscire a fare un progetto che abbia senso. Le cosiddette "sezioni primavera" comprendevano bambini dai 18 mesi ai 5 anni e non hanno funzionato per niente».

Daniela Tabarelli, Uil Scuola è molto arrabbiata: «Questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La situazione delle scuole in Trentino è molto critica: non ci sono le sostituzioni, non c'è il personale nelle graduatori, troppo spesso l'organizzazione si basa sull'impegno volontaristico del personale». Inoltre «non vi è il riconoscimento della preparazione del personale docente, che troppo spesso viene sminuito nella sua componente pedagogica. Si parla della scuola dell'infanzia come "ponte" tra il nido e la materna, ma questa visione è sorpassata da decenni, non ha alcun senso».

Sulla stessa linea anche Bianca Francesconi, Cgil Scuola: «La modalità di calare le decisioni sul sistema, senza neppure conoscerlo bene, è ormai consuetudine. Adesso il ddl zero-sei, poi il decreto Cia contro l'inclusione, tutto concorre a creare uno stato di malessere nelle scuole».

Non si può evitare di parlare dell'apertura delle materne a luglio: «Il primo anno - spiegano le sindacaliste - eravamo in emergenza, ma adesso che addirittura è stato proposto al momento dell'iscrizione, è un problema perché sono tutti iscritti ma poi frequentano magari un giorno solo. E poi a luglio i bambini sono stremati, tra caldo e zanzare». B.G.

«A chi piace questo ddl? Se entrambi i protagonisti, "servizi per la prima infanzia e scuola dell'infanzia", di questo ddl hanno sollevato numerose perplessità, perché approvarlo?».

La domanda è posta in calce ad una lettera firmata da oltre mille insegnanti trentine e indirizzata alla consigliera Vanessa Masè e l'argomento è il ddl Zerosei. Ma sono tanti i quesiti posti assieme ad una richiesta di incontro. Per avere le risposte. «La ringraziamo per aver letto con attenzione la nostra petizione. Ci dispiace che lei ne abbia reso noti i contenuti alla stampa, prima che venisse depositata in Quinta Commissione. Vorremmo informarla che la petizione è stata scritta prima della modifica del ddl; pertanto una domanda, in particolare, trova risposta diversa in base alla versione del ddl.Verrà mantenuta una distinzione dei titoli richiesti? Ora lei dice "Sì, continueranno a valere i titoli per l'accesso alla professione attualmente vigenti".

Questa è la riposta che si trova nell'ultima versione del ddl, ma in quella precedente in base alla quale avevamo redatto la petizione, che cosa diceva? Riportava all'articolo 5 "La Giunta provinciale può integrare i titoli di studio previsti dalla normativa statale e provinciale, per l'accesso all'impiego, relativamente al personale che opera nei servizi integrati zero-sei".

Ora l'intera citazione è stata cancellata, come mai questo radicale cambiamento di rotta? Ci si è resi conto che ci sono già dei percorsi universitari ben definiti e che forse le "scorciatoie" provinciali non sono opportune e rispettose? Chi ci assicura che poi non vi siano futuri emendamenti che riportino la possibilità della Provincia di integrare i titoli di studio?Il calendario scolastico rimarrà differenziato?

Questa domanda nasce dalla sensazione che l'allungamento del calendario scolastico della scuola dell'infanzia sia da considerarsi, in parte, un "assaggio" della costituzione del sistema 0-6. Considerata la volontà di creare una forte coesione fra i servizi per la prima infanzia e la scuola dell'infanzia, la questione "giorni d'apertura" potrebbe essere uno dei primi elementi da uniformare.

Questa contemporaneità di proposte di variazioni (ddl 0-6 e apertura a luglio) ci fa nutrire dei dubbi. Verrà mantenuta una distinzione fra i ruoli? Questo aspetto emerge nella nuova versione del ddl; infatti si parla di "presenza congiunta di personale educativo per la fascia zero-tre e di insegnanti della scuola dell'infanzia per la fascia tre-sei". Prima questa specifica non c'era.Da chi viene assunto il personale educatore e il personale insegnante?

La nostra perplessità viene confermata dalla sua risposta. Prima dice che rimarranno gli stessi datori di lavoro, poi aggiunge che il Sistema Integrato potrà facilitare la risoluzione delle diversità contrattuali. Come? Passando tutti i lavoratori ad un unico datore di lavoro? Saremo tutti assunti dalle cooperative oppure dai Comuni o dalla Provincia? Saranno uniformati i contratti di lavori: educatori e insegnanti avranno la medesima retribuzione e inquadramento contrattuale?

La nostra affermazione che in questo ddl prevale un'attenzione per i servizi per la prima infanzia a scapito della scuola dell'infanzia emerge in più passaggi e in uno in particolare. Come si spiega la mancata spiegazione delle finalità delle scuole dell'infanzia? Avremmo molte altre domande da porle, ma vorremmo essere convocate nei luoghi deputati e non porgliele per mezzo stampa. Una però meriterebbe una risposta immediata: chi ha redatto il ddl 135? Nelle "Linee pedagogiche per il sistema integrato Zerosei" redatte a livello nazionale, si esplicitano i nomi di tutti i partecipanti alla commissione. Perché non vi è tale specifica in questo ddl?».

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