Turismo / Il caso

«Mio figlio Tommaso discriminato nell'hotel in Primiero: denunceremo e chiederemo un risarcimento simbolico»

Cecilia Bonaccorsi, mamma del giovane Tommaso, annuncia con il marito un esposto in Procura nei riguardi dell'albergo di San Martino di Castrozza: «Vogliamo solo un euro, ma varrà un milione, in nome di mio figlio e di tutti i disabili trattati in questo modo»

PRIMIERO «L'hotel voleva farci spostare perché mio figlio è disabile»
ALBERGO «Ci scusiamo con la famiglia, ma non c’era malafede»
GOVERNO La ministra Locatelli: accertamenti in corso sul caso di Tommaso

TRENTO. «Io sono pronta. Con mio marito Remo presenteremo un esposto in Procura, denunceremo l’albergo di San Martino di Castrozza per discriminazione, anzi per segregazione. Chiederemo un euro di risarcimento: un euro soltanto, ma che varrà un milione se alla fine riusciremo a vincere la battaglia, in nome di mio figlio Tommaso e di tutti i disabili trattati in questo modo».

Lo spiega al Corriere della Sera di oggi, 11 marzo, Cecilia Bonaccorsi, la farmacista romana in pensione che ha denunciato nei giorni scorsi l'episodio avvenuto in un hotel di San Martino di Castrozza, il Colbricon.

Quest'ultimo si dice «estremamente rammaricato per quanto accaduto», sottolineando al contempo che «nulla è stato compiuto in malafede o con intento discriminatorio».

La signora Bonaccorsi e il marito Remo Pimpinelli hanno spiegato che durante il soggiorno con il figlio disabile, Tommaso, a San Martino di Castrozza, l'albergo ha proposto alla famiglia romana di spostarsi per pranzare in una saletta con vetri oscurati, perché gli altri ospiti si erano lamentati.

La famiglia, a questo punto, indignata, ha deciso di interrompere la vacanza prevista di una settimana, lasciando l'hotel e rientrando a Roma dopo soli tre giorni.

Poi, la denuncia sui media di quanto accaduto e una lunga serie di reazioni molto critiche nei riguardi della struttura ricettiva trentina.

[nella foto da Fb, la signora Cecilia con Tommaso]

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