Società / Il caso

Una madre denuncia: «In Primiero l'hotel voleva farci spostare di tavolo perché mio figlio è disabile»

A San Martino di Castrozza la vicenda di una famiglia romana (mamma, papà e figlio), riportata oggi dal quotidiano la Repubblica. La signora Cecilia Bonaccorsi racconta: «Ci hanno detto che alcuni ospiti si erano lamentati. Volevano sistemarci in una sala isolata, con i vetri oscurati da un mosaico. Di fronte a questa umiliazione abbiamo deciso di andarcene»

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TRENTO. «Mio figlio disabile non gradito a tavola: l'hotel ci ha umiliati chiedendo di spostarci».

Il titolo campeggia a pagina 18 del quotidiano la Repubblica di oggi, 9 marzo, e nell'articolo, firmato da Enrico Ferro, a parlare è Cecilia Bonaccorsi, una turista che alloggiava con figlio e marito in un albergo di San Martino di Castrozza, in Primiero.

La vicenda è diffusa anche nel sito del quotidiano: "La denuncia di una madre: l'hotel in Trentino voleva farci spostare di tavolo perché mio figlio è disabile".

La signora, riferisce al giornale anche la frase incriminata: «Alcuni ospiti si sono lamentati di suo figlio a cena, vi va se vi sisterno in una saletta un po' in disparte?».

Cecilia Bonaccorsi spiega dunque la reazione di sconcerto e indignazione della famiglia, proveniente da Roma, e la scelta di rendere pubblico l'accaduto: «Volevano sistemarci in una sala isolata, con i vetri oscurati da un mosaico. Di fronte a una richiesta del genere abbiamo deciso di andarcene, ma voglio anche far sapere cos'è successo. Ci metto la faccia perché nessuno subisca più un'umiliazione così».

Il giornale racconta che Tommaso24 anni, è un disabile grave che ama la montagna e, anche se non vede, gioisce quando il cristallo dell'aria si appoggia sul suo viso.

"Tommaso è un disabile cognitivo, ma ama passeggiare nei boschi insieme a mamma e papà, che ormai faticano a tenere il suo ritmo. Tommaso ora sa anche per quale motivo la sua vacanza preferita è terminata dopo soli tre giorni, e soffre come soffrirebbe ogni altra persona", scrive Repubblica.

La signora spiega che la famiglia va in vacanza a San Martino di Castrozza, ai piedi delle Pale, da ben 19 anni e questa volta, dato che l'hotel di fiducia era indisponibile, ha cercato un altro albergo, premurandosi di organizzare tutto in anticipo: «Così mi sono rivolta a questa struttura a 4 stelle e, come faccio sempre, ho mandato loro una mali specificando che mio figlio è un non vedente affetto da grave disabilità. Lo faccio proprio perché non amo le soprese».

E invece la famiglia ha vissuto la disavventura denunciata sul quotidiano romano: «Noi cerchiamo solo la normalità. Per questo ora mi sento offeso e umiliato», commenta il papà di Tommaso, Remo Pimpinelli.

Una vacanza sulla neve interrotta tristemente dopo tre giorni e una forte denuncia con la speranza che episodi simili non si ripetano mai più.

Nell'articolo si spiega anche che l'hotel trentino sotto accusa è stato contattato dal quotidiano ma non ha rilasciato dichiarazioni.

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