Ambiente / Mobilitazione

Crisi ecologica, tornano in piazza a Trento i giovani di Fridays for Future: "È emergenza, ma qui si continua con il cemento"

Questa mattina, 3 marzo, nuovo corteo in città per chiedere azioni politiche coerenti con la necessità di contrastare inquinamento, siccità e altri fenomeni nocivi: "Assieme agli impianti e alle infrastrutture delle Olimpiadi, vengono riaccesi vecchi cementifici, pianificati nuovi inceneritori e si impone alla cittadinanza il progetto Tav". In calo la partecipazione: "Ma il movimento va a ondate, si riprenderà"

IL VIDEO Centinaia di giovani nelle vie del centro
IL GRIDO Stop alle aggressioni ambientali anche locali
IL MONITO La politica non può ignorare questa emergenza
IN PIAZZA "No alla guerra, sì alla svolta ecologica"

TRENTO. "Chi semina cemento raccoglie siccità: la montagna non è in vendita". Questo slogan campeggia su uno striscione che questa mattina, 3 marzo, accompagna in centro a Trento il corteo dei giovani di Fridays for Future.

I ragazzi si sono dati di nuovo appuntamento per una manifestazione che chiede azioni politiche contro la crisi ecologica.

Si tratta del primo sciopero globale per il clima del 2023, dopo numerosi appuntamenti analoghi svoltisi negli anni scorsi. In programma iniziative in molte città italiane.

In piazza a Trento si sono ritrovati gli studenti ma anche scolaresche delle primarie, con i bimbe e bambini che espongono scritte sulla sofferenza del pianeta e sui pericoli che corre l'umanità. "Non esiste un Pianeta B", si legge su un cartello portato da uno scolaro.

"Il tema della siccità ci fa capire come lotta climatica sia sempre meno distante da noi", dice il portavoce del gruppo locale dei Fridays for Future, Andrea Stella, in occasione della manifestazione organizzata a Trento. All'iniziativa, che prevede anche un momento di riflessione su bypass ferroviario, inceneritore e giochi olimpici, hanno partecipato anche i bambini dell'asilo del bosco e delle elementari del "Creativity garden". Rispetto alle manifestazioni precedenti, la partecipazione è stata tuttavia inferiore.

"È un movimento che va ad ondate, e che di certo recupererà la sua forza, come è successo nella manifestazione di settembre, dopo il crollo del ghiacciaio della Marmolada", ha detto Stella. Presenti anche i segretari di Cisl e Uil del Trentino, Michele Bezzi e Walter Largher. "I cambiamenti climatici sono un tema importante anche per il mondo del lavoro", ha commentato Bezzi, mentre Largher ha aggiunto che "il protagonismo giovanile è stato utile per farlo diventare il tema principale nell'agenda politica".

Proprio nel giorno della nuova mobilitazione, in Europa si litiga sullo stop alla vendita delle auto più inquinanti (benzina e diesel) a partire dal 2035, oggi è atteso un nuovo rinvio della decisione, con l'Italia che ha già fatto sapere che dirà no alla proposta della commissione Ue.

Friday for Future Trento ha annunciato l'iniziativa analizzando quanto si è visto in questi mesi invernali.

"Dopo un’estate di siccità stiamo attraversando un inverno senza neve durante il quale vediamo avviarsi i cantieri delle Olimpiadi invernali, una contraddizione agli occhi di chiunque, e il Trentino in particolare sarà una delle regioni che ospiteranno i giochi.
 
Assieme agli impianti e alle infrastrutture delle Olimpiadi, vengono riaccesi vecchi cementifici, pianificati nuovi inceneritori, e imposto alla cittadinanza il progetto del TAV e della circonvallazione di Trento. Vogliamo capire in che modo questi progetti impattano sul nostro territorio e avere voce in capitolo riguardo alla loro realizzazione.
 
Nel mentre, i governi nazionali aumentano la repressione e la criminalizzazione dei movimenti climatici, creando leggi mirate come in UK o attraverso sgomberi violenti come a Lutzerath in Germania, seguendo parallelamente politiche estrattiviste e colonialiste nel Sud globale.
Ci vediamo il 3 Marzo in piazza per parlare di questi problemi locali (e globali) tutti e tutte insieme!", concludono gli attivisti trentini.
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